Cerci vola verso la propria consacrazione personale, attraverso la sua stagione al Torino. Nelle prime cinque giornate di questo campionato ha saltato due partite, poi dalla sesta gara in poi l'ex viola è diventato un imprescindibile di Ventura, che non ne ha più fatto a meno. Sempre in campo, per 18 partite di fila, collezionando 1607 minuti sul rettangolo verde, il quinto giocatore più utilizzato dall'allenatore del Toro in questa stagione. Davanti al Thierry Henry di Valmontone c'è Bianchi (che ha però le sue stesse presenze totali: 21), oltre a Glik, Darmian, Gazzi e Gillet.

Per Cerci, tuttavia, questa è un'annata cruciale: se l'esterno chiuderà il campionato seguendo il trend che lo sta accompagnando da ottobre ad oggi, allora il Toro potrà vantarsi di aver ridato vita ad un talento 'interrotto', che alla soglia dei 26 anni è sempre stato criticato per i suoi atteggiamenti e poco esaltato per le sue doti. Ad oggi la tendenza è invertita: di Cerci si può solo parlare bene e l'unico episodio negativo risale alla sfida casalinga col Milan. Nient'altro. Il ragazzo ha saputo tenere a bada i propri istinti e Ventura ha dimostrato di saperlo gestire meglio di chiunque altro. Ora starà al giocatore continuare su questa strada, per non rovinare tutto ancora una volta.