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  • Torino: ecco l'uomo in più della difesa granata

    Torino: ecco l'uomo in più della difesa granata

    • A.S.

    Le luci dei riflettori illuminano sempre, o quasi, altri granata. Eppure Emiliano Moretti - secondo Tuttosport - è tra i giocatori più costanti e brillanti del nuovo Torino e meriterebbe una visibilità pari a quella degli altri protagonisti della truppa venturiana. E’ arrivato in punta di piedi l’estate scorsa dal Genoa, insieme con Cesare Bovo e Ciro Immobile, ha lavorato duro nei ritiri pre-campionato a Bormio e Mondovì e si è conquistato quella maglia da titolare che dall’avvio di stagione in poi non ha mai smesso di indossare. Per il Torino si è trattato di un acquisto poco reclamizzato ma azzeccato, in grado di regalare oltre che esperienza e affidabilità anche la capacità di contribuire alla coesione del gruppo. Emiliano Moretti vanta un passato di tutto rispetto. Il suo quinquennio di Valencia, dove ha disputato 135 partite e segnato 4 gol gli ha regalato pure una caratura internazionale di spessore. Quando decise di lasciare l’Andalusia per tornare in Italia, il club spagnolo lo lasciò partire malvolentieri costringendo il Genoa a sborsare 3,7 milioni di euro, non poco per un difensore che allora aveva 28 anni. Con il rossoblù indosso - ricorda il quotidiano sportivo torinese - ha giocato 107 partite in quattro anni, un po’ poco considerato da Gian Piero Gasperini ma parecchio utilizzato da tutti gli tecnici che si sono alternati sulla panchina genoana. E anche nell’ultimo disastroso campionato disputato dai genovesi, Moretti è stato uno dei pochi a salvarsi. Ma l’estate scorsa il Genoa lo ha congedato. Una fortuna per il Torino che per soli 700.000 euro ha potuto ingaggiare uno dei giocatori a più alto rendimento nel ruolo di competenza della serie A. L’inserimento di Moretti nel contesto granata è stato rapido e privo di problemi. L’ex rossoblù ha imparato in fretta la ‘lezione’ che Giampiero Ventura gli ha impartito, finendo per amalgamarsi alla perfezione con il resto della squadra. Centrale di sinistra con licenza di supportare l’esterno che gli sta davanti. E questo a prescindere dal modulo adottato dal collettivo. Compiti specifici che Moretti ha sempre svolto e continua a svolgere con la massima dedizione e il massimo profitto per la squadra. Misurato nelle parole così come misurato in campo: raramente commette gravi scorrettezze e difficilmente perde la posizione o, ancor peggio, l’avversario. Insomma, se il Torino è riuscito a scalare la classifica fino al settimo posto è merito anche dell’ex valenciano, ormai un pilastro del muro difensivo eretto dal tecnico genovese.

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