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  • Erika non ce l'ha fatta: morta la donna schiacciata in piazza San Carlo a Torino

    Erika non ce l'ha fatta: morta la donna schiacciata in piazza San Carlo a Torino

    23.00 - CORDOGLIO JUVE - La Juventus ha emesso un comunicato di cordoglio per la scomparsa di Erika Pioletti: "Juventus Football Club esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Erika dopo una lunga sofferenza".
     
    I fatti della sera del 3 giugno sono nel cuore di tutti i dirigenti, i tesserati, i dipendenti della Società che si uniscono al dolore della Città.

    22.45 ERIKA È​ MORTA - Erika Pioletti non ce l'ha fatta. La 38enne di Domodossola, rimasta ferita durante la fuga che si è scatenata in piazza San Carlo la sera della finale di Champions League tra la Juventus e il Real Madrid, si è spenta alle 21.56.

    12.30 'DECESSO A BREVE' - La follia della serata di Champions, in piazza San Carlo a Torino, alla fine è costata la vita ad una donna: non ci sono più speranze infatti per Erika Pioletti, la donna di Domodossola di 38 anni rimasta schiacciata nella fuga in piazza durante la sera del 3 giugno, mentre veniva proiettata sul maxischermo la finale tra Juventus e Real Madrid.

    'DECESSO A BREVISSIMO' - Il falso allarme per un presunto attentato, che aveva provocato 1527 feriti, ora ha causato anche una vittima: i medici dell'ospedale San Giovanni Bosco hanno decretato l'impossibilità di salvezza per la donna, vegliata in ospedale dai genitori. Erika, che non era tifosa della Juve, si era recata in piazza per fare compagnia al proprio fidanzato, anch'egli ferito: travolta dalla gente in fuga, ha avuto un arresto cardiaco a causa della compressione della cassa toracica, tra la folla che la schiacciava e un muro della piazza. Gli esami effettuati oggi dai medici del San Giovanni Bosco hanno accertato un gravissimo danno cerebrale. "Gli esami effettuati hanno accertato un gravissimo danno cerebrale e prognosi pessima. Pertanto purtroppo ci si aspetta il decesso della paziente in un brevissimo periodo temporale, al momento non quantificabile" dice una nota dell'ospedale. La donna, originaria di Beura Cardezza, piccolo paese a pochi chilometri da Domodossola (Verbania) e dal confine con la Svizzera, era impiegata in uno studio di commercialisti.

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