Calciomercato.com

  • Toromania: Rizzoli affonda i granata

    Toromania: Rizzoli affonda i granata

    Premessa: la Juventus ha vinto meritatamente il derby, perché è la squadra più forte del campionato, perché ha una solidità difensiva tale da aver permesso a Buffon di rimanere imbattuto per oltre 974 minuti, perché campioni del calibro di Pogba sono soltanto a disposizione di Massimiliano Allegri e di nessun altro. Ma la Juventus ha vinto un derby che non sarebbe dovuto andare così, e lo dice il regolamento, non lo sostengono Giampiero Ventura o i tifosi granata. Perché Alex Sandro, già ammonito, doveva finire sotto la doccia quando ha steso Bruno Peres in area di rigore, perché il gol di Maxi Lopez era buono e perché poco dopo anche Bonucci, graziato quanto basta in precedenza, non doveva terminare la stracittadina: intorno all’ora di gioco, il Toro doveva essere sul 2-2 e con la doppia superiorità numerica. Magari avrebbe perso lo stesso, però chissà…
     
    I granata hanno mostrato tutti i propri limiti tecnici di fronte ad una squadra stellare, ma nonostante questo non sono mai stati in totale balia degli avversari. Il primo gol è arrivato da punizione, con Padelli partito colpevolmente in ritardo sul tiro non irresistibile di Pogba, mentre Khedira ha sfruttato al meglio uno svarione di tutta la fase difensiva della squadra di Ventura. Poi il Toro ha reagito, ha tirato fuori il cuore, ma è stato fermato da Rizzoli: sono troppo evidenti, troppo gravi, troppi e basta gli errori del fischietto bolognese. Anche dopo l’1-3, i granata ci hanno comunque provato, e giustamente, al triplice fischio finale, sono stati applauditi dalla Maratona. Sugli almanacchi rimarrà scritto Torino-Juventus 1-4, ma chi ha visto la partita sa che questo risultato è stato palesemente falsato.
     
    Ora, Rizzoli o meno, Ventura e i suoi ragazzi devono rimboccarsi le maniche. La classifica fa sempre più paura: il Carpi ha vinto, Frosinone e Palermo hanno pareggiato, i punti di vantaggio sulla terzultima sono diventati appena cinque. Due settimane di pausa, poi l’Inter a Milano. Voltare pagina e pensare solo ed esclusivamente alla salvezza: con l’amarezza, però, che con un arbitraggio “normale”, sarebbe potuta arrivare una enorme boccata di ossigeno, a livello di classifica ma anche e soprattutto per l’autostima dei granata.
     
    Emanuele Pastorella
     

    Altre Notizie