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    Torreira: 'Quando ero alla Samp mi volevano i top club italiani, poi...'

    Torreira: 'Quando ero alla Samp mi volevano i top club italiani, poi...'

    • Lorenzo Montaldo
    Era solo questione di tempo: dopo alcuni mesi di fisiologico adattamento, anche la Premier League sta scoprendo Lucas Torreira, il metronomo cresciuto nel cuore del centrocampo blucerchiato e diventato grande a Genova, sotto le cure di Marco Giampaolo. Il regista è stato il grande uomo mercato del club di Ferrero nell'ultima estate. Prima dell'inserimento dell'Arsenal però non mancavano le società italiane interessate, in particolare Napoli, Inter e Roma. 

    “Alla fine della mia ultima stagione alla Sampdoria c'erano molte squadre di cui si parlava - ha confermato lo stesso Torreira ad ArsenalMedia - Non avrei mai immaginato di venire qui in Inghilterra, perché si parlava principalmente di club italiani. Prima di partire per la Coppa del Mondo, ho ricevuto una chiamata da Emery, che è stata una grande sorpresa per me. Sapevo di essermi guadagnato il riconoscimento per tutto il mio duro lavoro e per quello che avevo fatto alla Samp. Quella telefonata mi ha reso un uomo felice”.

    L'intervento di Emery ha sbloccato la situazione, convincendo Torreira che aveva già accettato l'offerta dei Gunners prima di partire per il Mondiale di Russia. Una decisione di cui l'ex doriano non si pente: “Mi ha permesso anche di rilassarmi, perché mi ha permesso di concentrare tutta la mia attenzione sulla nazionale e sulla Coppa del Mondo. Sono davvero orgoglioso di far parte di una squadra così importante”.

    A facilitare i rapporti con Emery c'è anche la lingua in comune. In generale però inizialmente non è stato tutto rose e fiori con l'inglese “Non è stato facile: c’è la questione del linguaggio che crea il problema della comunicazione" conferma Torreira. "Sono fortunato perché l'allenatore è spagnolo e lo staff tecnico lo parla, quindi questo mi rende le cose più facili perché mi spiegano le cose in spagnolo. Non è stato facile neppure adattarsi al calcio qui: l'intensità, il tempo e la qualità delle partite. Alla Sampdoria - conclude - ero abituato a giocare in Serie A e in Coppa Italia, mentre ora sono coinvolto in quattro competizioni”.

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