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  • Roma, Totti:| L'ultima bandiera del calcio italiano

    Roma, Totti:| L'ultima bandiera del calcio italiano

    • Giovanni Battista Terenziani

    Con la rete contro il Genoa, Francesco Totti ha segnato il suo gol numero 225 in Serie A raggiungendo così  Gunnar Nordahl al secondo posto nella classifica dei marcatori di sempre della nostra massima categoria.  A guidare questa prestigiosa graduatoria è Silvio Piola che ha realizzato ben 247 centri. Dall’inizio della sua carriera il capitano giallorosso veste la maglia della Roma ed è uno dei pochissimi calciatori che non ha mai cambiato casacca. Un altro grande esempio di ‘bandiera’ è il gallese Ryan Giggs che milita nel Manchester United dal 1990.

    Totti nasce a Roma il 27 settembre 1976. A 13 anni indossa per la prima volta la maglia giallorossa e da quel giorno del 1989 quei colori per lui diverranno una seconda pelle. Venti anni fa, nel 1993 Boskov lo fa esordire in Serie A durante un Brescia-Roma conclusosi 0-2. Nella stagione 1994/1995 diventa titolare grazie a Mazzone (allora allenatore dei giallorossi) che lo definisce come ‘un talento purissimo’. Nella stagione successiva sulla panchina della Roma siede Bianchi. Tra il tecnico argentino e Totti sembra non esserci un grande feeling tanto che si vocifera di una possibile cessione del calciatore alla Sampdoria o all’Ajax, ma Bianchi viene esonerato, Francesco resta a Roma e negli anni successivi con Zeman in panchina ne diventa anche capitano. Le 3 stagioni in cui il boemo è allenatore giallorosso coincidono anche con la grande maturazione di Totti. Nel 1999/2000 Capello diviene tecnico della Roma e definisce l’attaccante come ‘un simbolo e una bandiera’. L’annata successiva il reparto offensivo della squadra è composto da Totti, Batistuta e Montella che saranno definiti il ‘trio delle meraviglie’. Quella è una stagione magica per la squadra capitolina. Si conclude, infatti, con la vittoria del terzo scudetto della storia del club. Il capitano giallorosso è assoluto protagonista di quella trionfale cavalcata. Nell’estate successiva la Roma si aggiudicherà la Supercoppa italiana superando 3 a 0 la Fiorentina. A firmare la terza rete sarà proprio Totti. Nella stagione 2002/2003 il capitano viene schierato spesso come punta centrale e realizza la sua prima tripletta in Serie A. L’annata successiva sarà davvero molto prolifica per lui: 20 reti in campionato che non basteranno alla Roma per superare un grande Milan che si aggiudicherà lo scudetto proprio davanti ai giallorossi. Dopo un travagliato 2004/2005, l’annata seguente a Trigoria arriva Spalletti. Il club riesce a vincere 11 partite di fila realizzando un incredibile record di successi consecutivi. Pelè definisce Totti come ‘Il miglior giocatore del mondo’, ma purtroppo il capitano subisce un grave infortunio nella sfida contro l’Empoli che gli preclude buona parte della stagione. Nel 2006/2007 la Roma vince la Coppa Italia e Francesco riesce a conquistare la Scarpa d’Oro (32 reti stagionali) davanti a van Nisterlooy. Trionfa anche nella classifica cannonieri di Serie A con 26 centri che diverranno il suo record di marcature nella nostra massima serie. La stagione seguente la Roma vince la Supercoppa Italiana, di nuovo la Coppa Italia e giunge seconda in campionato alle spalle dell’Inter. Totti arriva decimo nella classifica del Pallone d’Oro. Il 19 aprile subisce un grave infortunio che lo tiene a lungo lontano dai campi. Nella stagione 2008/2009 segna il suo  gol numero 178 nel campionato italiano raggiungendo Boniperti al nono posto della classifica all time dei marcatori di Serie A. Nel 2010/2011 contro la Fiorentina raggiunge quota 200 reti nella massima serie entrando così in un club di pochi eletti. Nella scorsa stagione ha effettuato la sua 500esima presenza in Serie A e in quella attuale ha trovato la rete numero 225 agganciando Nordahl e mettendo Piola nel mirino. Per quanto riguarda il capitolo relativo alla nazionale Totti ha conquistato un Europeo under 21 nel 1996 e l’oro ai Giochi del Mediterraneo l’anno successivo con l’under 23. Esordisce in nazionale maggiore nell’ottobre 1998 contro la Svizzera e 2 anni dopo segna il suo primo gol contro il Portogallo. Partecipa all’Europeo del 2000 dove beffa Edwin van der Sar con il famoso ‘cucchiaio’ su calcio di rigore nella semifinale contro l’Olanda. Gli azzurri saranno poi sconfitti in finale dai francesi. Partecipa anche alle sfortunate spedizioni azzurre ai Mondiali di Giappone e Corea del Sud nel 2002 e agli Europei di Portogallo nel 2004. È protagonista al Mondiale di Germania nel 2006 che si conclude con il trionfo della nostra nazionale in finale contro la Francia. Dopo quella vittoria decide di dare l’addio alla maglia della nazionale.  

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