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  • Tutti parlano delle vittorie del Guangzhou Evergrande di Lippi, ma qualcuno sa come gioca? Ecco qua

    Tutti parlano delle vittorie del Guangzhou Evergrande di Lippi, ma qualcuno sa come gioca? Ecco qua

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    Il Guangzhou Evergrande di Marcello Lippi, dopo aver vinto il campionato cinese e la Champions asiatica, è a caccia della tripletta, essendo anche in corsa per vincere la coppa nazionale cinese. Ma come gioca la squadra di Marcello Lippi, che dopo aver conquistato il Mondiale 2006 con l'Italia e dopo aver vinto tutto sulla panchina della Juventus, sta ottenendo grandi successi anche in Estremo Oriente? Calciomercato.com lo ha chiesto in esclusiva a Mauro Mirko Masoni, osservatore, consulente tecnico (in passato di Foggia, Martina, Palazzolo e Taranto) e grande esperto di calcio internazionale. 

    "C’è un segreto nella vittoria dei cinesi del Guangzhou Evergrande della Champions asiatica: il suo allenatore! Marcello Lippi è la dimostrazione che puoi allenare squadre di club e di nazionali, o squadre appartenenti a diverse culture, ma quando sai mettere una formazione in campo e sai leggere la partita durante i novanta minuti di gioco, aggiustando dove conviene e adeguandoti alle caratteristiche dei diversi momenti del match, significa che sei un grandissimo allenatore. Altro che pensionato; Lippi nelle due finali contro i coreani del Seul ha cambiato modulo passando dal 4-3-3 dell’andata al 3-4-1-2 del ritorno e, a livello mentale, anche quando la sua compagine è andata sotto di un gol, non è mai stata in difficoltà, mantenendo intatte le caratteristiche di squadra che gioca al calcio e che attacca con sei-sette uomini. Ebbene sì, nei primi novanta minuti di gioco, in trasferta, il Guangzhou aveva tre soli uomini a presidio della propria parta, attaccando con i due esterni bassi, i due interni di centrocampo e le tre punte, esattamente come ha fatto nel suo campionato dove ha maramaldeggiato vincendo con parecchie giornate di anticipo. Nel ritorno, stravolto il modulo e sacrificando Gao Lin in panchina, ha assunto un atteggiamento di attesa, nella consapevolezza che il pareggio con meno di due gol gli avrebbe regalato il successo. Nel corso delle due partite e soprattutto nella gara di andata, è impressionante come il tecnico, sulla base di concetti di base ormai acclarati, andava a tenere alte le punte, senza farle rientrare per collaborare alla fase difensiva quando era sotto di un gol, per poi tenere solo un uomo sopra la linea della palla dopo il pareggio. La forza della squadra e di chi, sapientemente la gestisce, è il modulo di base, 4-3-3 ma senza sacrificare la fantasia dei due sudamericani Conca e Muriqui. Il primo parte da interno destro, nonostante sia un mancino e si posiziona in possesso palla davanti ai due centrocampisti centrali per impostare e suggerire; al secondo, schierato come punta esterna, viene permesso di venire a prendere palla dietro e iniziare l’azione quando lo ritiene opportuno e, nel secondo tempo, lo cambia di fascia con Gao Lin allo scopo di attaccare meglio i difensori avversari.

    IL PORTIERE - In porta Zeng, attento, mai una sfumatura, bravo anche a giocare con i piedi. Esperto, regala sicurezza ai compagni, caratteristica fondamentale per un portiere di una grande squadra.

    LA DIFESA - In difesa a destra Zhang, bravo nelle due fasi e con i suoi 24 anni è ancora un giocatore di prospettiva. Difende bene e partecipa attivamente alla fase offensiva, dove si sovrappone ai compagni di corridoio e crossa bene dal fondo; a sinistra Sun è un mancino più bravo nella fase difensiva, ma che ha tecnica e piede per giocare palla. I due centrali difensivi sono assortiti con intelligenza: sul centro destra Feng è un destro, forte fisicamente con i suoi 187 centimetri, ma non troppo rapido e veloce; sul centro sinistra Kim è un coreano di 23 anni, mancino, rapido e veloce, nonché bravo palla al piede e iniziatore del possesso palla. 

    IL CENTROCAMPO - Davanti alla difesa, il capitano Zheng, che al ritorno ha giocato come perno della difesa a tre, è giocatore determinante negli equilibri della squadra, perché è sempre a presidio della fase di non possesso, e, quando gli avversari attaccano, si pone in mezzo ai due centrali difensivi rinforzando il settore. Buoni piedi, rappresenta la prima opzione del possesso palla. Interno più dedito alla fase difensiva che non alla proposizione è Huang, prezioso grazie alla sua capacità di coprire gli spazi e di non sbilanciare la squadra. Buona la tecnica, è lui deputato a battere i calci d’angolo. Ha grande capacità di offendere invece l’altra mezzala Conca, mancino dalla grande fantasia e dal piede estremamente delicato che, pur non velocissimo, è in grado di verticalizzare e di mettere i compagni di fronte al portiere avversario. Nella gara di ritorno della finale, è stato affrancato dalla fase difensiva e schierato nel ruolo di trequartista. Ha giocato solo il ritorno, Zhao, mediano dotato di grande impatto fisico con i suoi 184 centimetri, che si vede poco palla al piede, ma molto nel contrastare e nel far legna.

    L'ATTACCO - In attacco Gao Lin, ha giocato titolare l’andata partendo da destra per poi spostarsi a sinistra, è una commistione di fisico e velocità che gli permette di saltare l’uomo e di essere forte nell’uno contro uno, nonché nel concludere a rete quando viene servito sulla corsa. Davvero bravo. A sinistra la classe del brasiliano Muriqui, cui Lippi lascia ampia libertà di muoversi su tutta la larghezza del campo, ha lampi di creatività importanti, nonché tecnica e dribbling retaggio della terra natia; esterno offensivo all’andata, più vicino alla porta e seconda punta al ritorno. Centravanti nonché elemento decisivo nei successi della squadra, è il brasiliano Elkeson, media realizzativa vicina al gol a partita che, segna in tutte le maniere e si muove alternando l’attacco alla profondità, al gioco spalle alla porta. Buona struttura fisica, ha visto la nazionale brasiliana con il precedente mister Menezes e che, data la penuria di attaccanti prolifici nel suo paese, ambisce alla convocazione ai Mondiali. 

    ALTRE VITTORIE IN ARRIVO? Il Guangzhou adesso può completare i suoi successi e ambire al "Triplete", infatti è in finale della coppa nazionale (dopo aver battuto in semifinale il Beijing Guoan per 1-0 in trasferta e per 6-3 in casa), ed è arrivata agli appuntamenti importanti grazie a uno stato fisico eccellente e alla forma dei giocatori di qualità. I complimenti al tecnico e allo staff italiano sono di rigore".

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