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  • Ucraina: bombardato lo stadio dello Shakhtar, i gioielli di Lucescu in fuga

    Ucraina: bombardato lo stadio dello Shakhtar, i gioielli di Lucescu in fuga

    • ADG
    La tensione sempre più alta tra Russia e Ucraina ha oggi raggiunto uno dei suoi punti più bassi, colpendo anche ciò che con la guerra ha meno a che fare: due bombe sono esplose infatti alla Donbass Arena di Donetsk, stadio dello Shakhtar. La città,che è oggi considerata la roccaforte dei ribelli filorussi nell'est del Paese, è circondata dalle truppe governative, che stanno cercando di riprenderne il controllo. 

    SITUAZIONE AL LIMITE - Lo stadio è stato pesantemente colpito nel lato nord-ovest, con crolli nella facciata e danni al sistema energetico, oltre che alla zona riservata alla stampa e agli spogliatoi: non sono arrivate notizie di vittime e feriti, però nella notte colpi di artiglieria hanno ucciso tre persone nel centro di Donetsk. 

    I GIOCATORI SE NE VOGLIONO ANDARE - Questo ennesimo episodio non farà che peggiorare lo stato d'animo dei giocatori del club ucraino, soprattutto gli stranieri, e in particolare i brasiliani. Nel mirino delle italiane erano già finiti Douglas Costa, che piace al Milan, ma costa 25 milioni di euro, l'attaccante Luiz Adriano, a cui la Juve aveva fatto un pensierino, e il centrocampista Fernando, sogno della Fiorentina che lo voleva in prestito con diritto di riscatto, ma che lo Shakhtar valuta 17 milioni

    LUCESCU TREMA - Ormai è diventato difficile trattenerli in Ucraina, soprattutto perchè l'impianto colpito è sede sia delle gare interne in campionato, ma dovrebbe ospitare pure le gare del club in Champions League, anche se la UEFA ha già in mente di spostarle in territorio neutro. Mircea Lucescu, ex allenatore di Brescia e Inter, potrebbe veder distrutto in quattro e quattr'otto il giocattolino creato in una decennale esperienza da ottimo allenatore e ancor migliore talent scout. Lo Shakhtar fino ad ora non ha voluto fare sconti, come è giusto che sia, ai club interessati ai suoi giocatori: la guerra potrebbe però accelerare le cose, a scapito di tutti quanti.
     

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