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  • Ultimatum a Cassano: in vendita!

    Ultimatum a Cassano: in vendita!

    Occhio a Juventus e Inter: la Fiorentina può tornare alla carica.
    Cassano in vendita!
    Rottura con Garrone: le big seguono la vicenda, l'asta è già partita.
    Si riparte dai 20 milioni di euro della clausola rescissoria.
    (Tuttosport)

    Ultimatum a Cassano.
    L’epilogo dell’ennesima giornata a nervi tesi a Bogliasco è un tamponamento. Antonio Cassano fa retromarcia con la propria Audi e cozza contro una Multipla. Nessun danno. Almeno quello. Cassano sembra pure sereno, fa foto con un paio di tifosi, firma un paio di autografi. Eppure per lui si profila un’altra esclusione clamorosa: Samp a Cesena senza il 99.

    A meno che oggi Fantantonio non si presenti a Bogliasco ravveduto, a meno che non decida di prendere il telefono e chiamare il presidente, a meno che non faccia lui un altro passo: deve chiedere scusa, deve dire ho sbagliato, lui che come Fonzie di Happy Days proprio non riesce, gli si impasta la lingua. Ecco il racconto della nuova impasse blucerchiata.

    Alle 14.15 di ieri i giocatori arrivano a Bogliasco alla spicciolata. In programma c’è una mega-riunione nello spogliatoio. A renderla necessaria, secondo la società, gli ultimi comportamenti di Cassano: lo scatto d’ira contro Di Carlo dopo la sostituzione al Dall’Ara di Bologna, la pressione e le critiche nei confronti dei compagni, la mancanza di rispetto nei confronti di Garrone che gli chiedeva di presenziare a Sestri Levante per ritirare il premio Rete d’Argento a lui assegnato dal club blucerchiato Gianni De Paoli di Lavagna.

    Alle 14.25 arriva un Gasparin silenzioso e concentrato, nonché come al solito cortese nei confronti dei tifosi che lo salutano.

    Alle 14.35 arriva il presidente Garrone su una Volvo.
    Alle 14.40 inizia un primo incontro, al piano superiore della palazzina degli spogliatoi di Bogliasco tra Garrone, Gasparin, il direttore sportivo Tosi, arrivato nel frattempo, e Cassano.
    Alle 14.50 Garrone scende sul campo d’allenamento dove è già schierata la formazione degli Allievi blucerchiati, con la quale la Sampdoria deve fare la partitella (il programma prevedeva l’inizio alle 15). Il presidente prende da parte Angelo Palombo, gli mette una mano sulla spalla. In questa giornata il capitano è a maggior ragione l’intermediario tra la società e i giocatori.

    Alle 15 inizia questa specie di stati generali della Sampdoria. Presidente, direttore generale, direttore sportivo, tutto lo staff tecnico, tutti i giocatori dentro la palazzina degli spogliatoi. La riunione si protrae per un tempo interminabile, se si considera che si tratta di uno spogliatoio di un campo d’allenamento e che lì fuori ci sono gli Allievi che non sanno più che cosa fare per tenersi caldi, con l’allenatore Tufano che ogni tanto dà un’occhiata all’orologio mentre il sole cala lentamente. Nel corso della riunione Cassano avrebbe chiesto scusa. A questo punto sarebbe spuntato un documento intestato al consiglio di amministrazione della Sampdoria. Un documento che Cassano avrebbe dovuto firmare e che avrebbe previsto un impegno morale, una specie di riconoscimento dell’errore e le scuse formali nei confronti del presidente.

    Alle 16 e 10 finalmente si aprono le porte dello spogliatoio ed escono tutti quanti. I volti non sembrano troppo rabbuiati, quel che balza agli occhi è Palombo che mette una mano sulla spalla di Cassano, quasi come a dargli un conforto, un appoggio morale. I giocatori della prima squadra iniziano il riscaldamento. Cassano è con i compagni. Fanno un po’ di corsette, una roba veloce perché si è perso già parecchio tempo e si rischia di andare verso il tramonto a passi lesti.

    Alle 16.30 inizia la partitella tra Allievi e prima squadra. Cassano è al suo posto in attacco e Fornaroli è accanto a lui. Si lamenta per un calcio ricevuto da dietro da un allievo, protesta con i compagni, gioca bene. Sembra quello di sempre. Segna anche un gol su calcio di rigore. Torna pure a coprire quando i compagni di centrocampo si spingono troppo in avanti. È quello di sempre e forse anche un po’ meglio. Gioca soltanto un tempo, nel secondo spazio ai compagni. Il presidente Garrone non aveva neppure visto l’inizio della partitella e così pure il direttore generale Gasparin. Resta soltanto il direttore sportivo Tosi, che assiste all’intera gara.

    Alle 18.30 circa Cassano esce dallo spogliatoio. Attorno alla sua auto (nell’occasione l’Audi nera) ci sono un po’ di tifosi che lo aspettano. Cassano si è fermato, si è fatto scattare alcune fotografie con loro, ha firmato alcuni autografi. Poi ha risposto a una telefonata arrivatagli sul cellulare ed è salito sulla propria auto. Tamponamento senza danno e via.

    Alle 20 e 30 Antonio Cassano si presenta (mano nella mano con Carolina Marcialis) al teatro Carlo Felice dove è in programma il concerto di Gigi D’Alessio, uno dei cantanti preferiti dal giocatore e suo grande amico. D’Alessio aveva partecipato (e cantato) al matrimonio di Cassano. La presenza di Fantantonio al Carlo Felice, tuttavia, dura lo spazio di pochi minuti. Troppo l’amore dei tifosi, talmente tanto da costringere Cassano e la moglie a uscire precipitosamente dal teatro, ancor prima dell’inizio del concerto stesso. Poi, ritorno della coppia e musica di D’Alessio.

    Questo ciò che è accaduto ieri tra Bogliasco e Genova centro. Resta da capire quel che potrebbe accadere da oggi in poi.

    Cassano firma il documento ed evita di reiterare comportamenti inopportuni, ad esempio. Potrebbe essere convocato per Cesena, ritrovare stimoli e voglia, tornare a essere decisivo come già è stato in questa stagione.
    Cassano non firma il documento. In tal caso e restando alla stretta cronaca della giornata di ieri, il giocatore sarebbe messo fuori squadra (o fuori rosa?) chissà per quanto. Una scena già vista, una vicenda già vissuta l’anno scorso con Del Neri in panchina e Marotta direttore generale.
    La differenza (enorme) rispetto al passato è che allora Cassano poteva contare sull’appoggio protettivo del presidente. Appoggio che adesso gli viene a mancare in maniera forse decisiva.
     


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