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  • Un anno di Lazzari: da Allegri alla tribuna?

    Un anno di Lazzari: da Allegri alla tribuna?

    • Luca Cellini

    Un anno fa, esattamente in queste ore in cui il mercato invernale è al fotofinish, Andrea Lazzari era al centro di un vero e proprio caso di mercato: da una parte il Milan, con il suo tecnico Massimiliano Allegri, che spingeva per il suo acquisto, e il Cagliari dall'altra, con il presidente Massimo Cellino che, ancora arrabbiato con l'ex allenatore dei sardi, non voleva privarsi, dopo Alessandro Matri, di un altro dei suoi gioielli. Soltanto sei mesi prima Lazzari aveva conquistato la Nazionale italiana, grazie alla chiamata di Prandelli per il primo test amichevole contro la Costa d'Avorio. Quel 'no' di Cellino ad Allegri non pareva un ostacolo così grande alla carriera del giocatore. E invece un anno dopo, per la prima volta, Andrea Lazzari rischia di andare in tribuna nel suo club di appartenenza, se non domani contro il Bologna, già domenica prossima, quando avversario della sua Fiorentina sarà l'Udinese. Perché se l'arrivo a Firenze la scorsa estate era stato salutato come una delle operazioni migliori della gestione da d.s. di Pantaleo Corvino - comproprietà acquistata dal Cagliari per tre milioni di euro -, la realtà dei fatti dice che ad oggi quello di Lazzari è stato un investimento assai deludente.

    L'esplosione del giovane Salifu ha già relegato Lazzari più volte in panchina, ma la richiesta di Delio Rossi di acquistare sulla linea mediana giocatori che rendano più omogenea la squadra, già accontentata con l'arrivo dal Lecce di Olivera (ma la Fiorentina sta trattando in queste ore anche uno fra Galloppa e Palombo, e sta definendo il tesseramento del giovane Guido Pizarro), potrebbe portare ad una retrocessione inaspettata, anche solo sei mesi fa, del numero 21 gigliato, nonostante la partenza in contemporanea di Munari, altro acquisto rivelatosi deludente. La carriera fiorentina di Lazzari fino ad oggi racconta di un gol contro il Genoa, ad inizio novembre, che lo stava per riportare anche in Nazionale, visto che Prandelli aveva ricevuto ottime referenze su di lui in quel periodo. E invece da quel momento un vero 'black-out': prima una serata tirata fino a tardi in discoteca con alcuni compagni di squadra (con conseguente polverone mediatico nei suoi confronti, fin troppo eccessivo), poi come detto la panchina, decisa da un tecnico che per Lazzari non è uno qualsiasi, ma quel Delio Rossi che lo ha fatto maturare ed esordire in serie A nel 2004-2005.

    Oggi che si chiude il mercato di gennaio 2012, Max Allegri ed il Milan sembrano lontanissimi, così come il ricordo del centrocampista che con Conti, Biondini e Cossu ha portato il Cagliari ad essere la squadra con la migliore linea mediana made in Italy nell'inverno 2010-2011. Per aiutare la rinascita di Lazzari a Firenze lo ha raggiunto da alcune settimane la fidanzata, mentre i genitori, che lo seguono sempre e comunque in tutta Italia, non mancano mai in tribuna. Mamma Rita, che quest'anno pianse alla prima rete del figlio in maglia viola, è sicura che la rinascita del suo Andrea sia solo dietro l'angolo. Nel frattempo potrebbe presto trovarselo al suo fianco in tribuna, se le prestazioni del centrocampista non evolveranno in positivo. E c'è chi scommette, nei corridoi del mercato, che alla fine l'ultimo affare sprint potrebbe essere il trasferimento di Lazzari al Parma e di Galloppa a Firenze. La chiusura di un anno che neanche una montagna russa del peggior luna park.

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