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  • Un anno di Spalletti: ruolino da scudetto, Totti e un rinnovo sul tavolo

    Un anno di Spalletti: ruolino da scudetto, Totti e un rinnovo sul tavolo

    • Francesca Schito
    Una firma nella notte di Miami, un ritorno per certi versi inatteso dopo sei anni di lontananza. La storia d'amore tra Luciano Spalletti e la Roma ricominciava ufficialmente un anno fa: era il 13 gennaio del 2016 quando James Pallotta accoglieva il vecchio-nuovo tecnico a South Beach, dopo i contatti preliminari tra il mister di Certaldo e Walter Sabatini. Una squadra raccolta dalle macerie lasciate da Rudi Garcia, snervata e snervante (per chi doveva guardare le partite). Non sono stati 365 giorni banali. La Roma è ripartita, ha infilato un girone di ritorno da 46 punti e in quello d'andata del campionato in corso ne ha raccolti altri 41. Un'enormità, se non ci fosse una Juventus aliena da contrastare. Ma se De Rossi e compagni sono tornati ad essere l'alternativa più credibile alla Vecchia Signora, non si può che applaudire il tecnico.

    L'EUROPA AMARA - Nel giudizio dei più critici, pesano le fatiche europee. Poco da dire sulla doppia sfida con il Real Madrid della scorsa stagione, con la Roma capace di tenere il campo a meraviglia contro i futuri campioni del Vecchio Continente. Rimane invece ancora forte la delusione per l'eliminazione subita nei preliminari di Champions League per mano di un Porto tutt'altro che irresistibile. Spalletti ha però la grande occasione di riscatto in un'Europa League che sembra decisamente alla portata di un organico come quello romanista, a patto di poter contare su qualche rincalzo in più: un esterno d'attacco e un centrocampista sarebbero vitali per le ambizioni continentali.

    TOTTI, GUERRA E PACE - Uno dei capitoli più significativi dell'ultimo anno è senza dubbio legato al rapporto con Francesco Totti. Lo strappo con l'esclusione dalla lista dei convocati prima della sfida con il Palermo da un lato, la voglia di ricordare a tutti l'importanza del capitano dall'altra. Due anime che si sono mescolate, fino a restituire un numero 10 tirato a lucido, decisivo negli spezzoni finali della rincorsa Champions dello scorso anno e capace di illuminare anche in questa stagione. Sarebbe inutile negare i momenti di contrapposizione tra i due, ma uno dei meriti principali di Spalletti è proprio quello di aver saputo cogliere l'essenza delle giocate di Totti nel momento cruciale dello scorso campionato

    IL RINNOVO - Ora che la Roma è ancora in corsa per lo scudetto, deve fare il suo esordio in quella Coppa Italia che Gasperini ha definito "torneo a misura di big" e spera di poter dire la sua nella fase a eliminazione diretta dell'Europa League, Luciano Spalletti sta prendendo tempo. Il suo contratto scade tra sei mesi ma la percezione è che a Trigoria regni la calma più assoluta. L'accordo si può trovare senza problemi, l'unico assillo riguarda il risultato. Uno dei tratti dominanti del tecnico toscano, in questa fase della sua carriera, è il bisogno impellente di alzare un trofeo. A Roma non si festeggia dalla sua prima gestione e Spalletti vorrà discutere l'eventuale rinnovo solamente alla luce dei risultati. Un modo per mettersi in discussione e per tenere tutta la squadra sull'attenti. Non si può mollare, c'è uno stile Roma da costruire. Il primo anno di Spalletti ha messo solamente le basi.

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