Visto che alla fine il calcio resta un gioco, Ventura ieri ha giocato, anche, con la psicologia dei suoi calciatori e in particolare i suoi attaccanti. E allora nella prima partita della settimana, quella in cui la distribuzione delle pettorine viene vissuta dai giocatori come un segnale significativo col quale capire se si è finiti dalla parte dei titolari o delle riserve, il tecnico ha pensato bene di sparigliare le carte tra le punte. E così, giusto per scongiurare inevitabili intuizioni, ha messo insieme in una squadra Bianchi e Meggiorini e nell'altra Barreto e Jonathas. Dopo un attimo di sorpresa mascherata abilmente dai quattro, sono partite le danze in una partita undici contro undici a campo ridotto in larghezza e lunghezza: un modo per intensificare il numero delle giocate e aumentarne il coefficiente di difficoltà con le marcature che tendono naturalmente a diventare asfissianti. Sta di fatto che la revolucion concertata da Ventura col suo fidato Sasà Sullo ha reso frizzante l'ambiente tra i bomber che non a caso sono andati tutti a segno. Anche con gol non facili, come quello di Meggiorini con diagonale rasoterra dopo improvvisa giravolta su se stesso a liberarsi del marcatore. Come quello di Jonathas, che con un diagonale destro preciso e tagliato elude l'uscita bassa di Coppola, e quella di Bianchi che dopo un rapido controllo in area supera sempre Coppola. Soltanto la botta subita nel finale dal numero nove, con relativa paura generale per il dolore urlato dal capitano dopo lo scontro col giovane portiere Sordi, ha avuto il potere di far virare l'umore generale per un paio di minuti. Quelli necessari per vedere Bianchi rialzarsi con le proprie gambe e raggiungere la panchina seppure leggermente zoppiccante ed essere sostituito da Diop. Dunque un attacco frizzante quello che ha iniziato la settimana di lavoro che porterà alla sfida di domenica pomeriggio in casa dell'Udinese.

IL BALLO DELLE PUNTE - Già, ma alla fine chi sceglierà Ventura per provare a scardinare la difesa friulana e centrare magari la settima vittoria della stagione anche se, numeri alla mano, il risultato più probabile sembrerebbe il pareggio visto che granata (11) e bianconeri (9) sono le squadre che in serie A hanno pareggiato di più? La domanda probabilmente non avrà risposta certa sino all'ultimo visto come è iniziata la prima fatica della settimana. Ventura non vuole dare certezze e punti di riferimento nemmeno ai propri giocatori, chiamati a impegnarsi al massimo a prescindere dalla certezza di scendere in campo dal primo minuto piuttosto che cominciare dalla panchina. Al netto delle conseguenze della botta alla tibia rimediata da capitan Bianchi, in questo momento solo Jonathas è ovviamente un gradino sotto a livello di percentuali per un posto da titolare. Gli altri tre se la giocano con le stesse possibilità anche se è possibile che Ventura voglia puntare sulle motivazioni che avrà Barreto nell'affrontare la società e soprattutto l'allenatore che in due anni ha creduto non moltissimo nelle sue capacità.

PUNTI DI DOMANDA - In realtà i dubbi di formazione con cui convivrà Ventura sono ben altri e più ampi, visto che riguardano il modulo tattico. Già, perché all'andata, alla luce del 3-5-2 di marca guidoliniana, Ventura optò per il 4-3-3, ovvero un centrocampo con un uomo in più rispetto al suo classico 4-2-4. Dunque è iniziata una lunga vigilia in cui sulla corda hanno iniziato a camminare parecchi granata e non soltanto gli attaccanti. In ogni caso i tifosi non possono che sperare nel fatto che l'aria frizzante dettata dall'incertezza e avvertita chiaramente nella partitella di ieri continui a ossigenare le teste di Gazzi e compagni. Del resto dopo 23 giornate i fatti parlano chiaro: per Ventura, ad eccezione di Gillet e Gazzi, tutti sono utili ma nessuno è indispensabile. Una linea che si sta dimostrando vincente e che quindi merita di essere riproposta anche in questa seconda parte della stagione.

(Tuttosport - Edizione Locale)