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  • Violamania:| Antognoni sì, ma operativo

    Violamania:| Antognoni sì, ma operativo

    • Luca Cellini

    Uno dei buoni motivi per cui varrà la pena sabato sera andare allo stadio Franchi, oltre che assistere al match Fiorentina-Bari (sfida dal sapore di salvezza), sarà il giro di campo che verrà concesso alla bandiera viola, o 'unico capitano' come viene chiamato a Firenze, Giancarlo Antognoni. Una celebrazione per il 'ragazzo che giocava guardando le stelle' che arriva in occasione del premio 'Golden Foot' assegnato allo stesso Antognoni dieci giorni fa a Montecarlo. E se la presenza del giocatore che ha più indossato la maglia numero 10 con i colori dell'Italia - superando temporalmente gente come Baggio o Totti -, attirerà al Franchi sicuramente qualcuno in più dei 15mila abbonati stagionali della Fiorentina, sono di quest'ultimi giorni le voci di un riavvicinamento fra lo stesso Antognoni e la società viola.

    Il ritorno nel club di Antognoni, calciatore della Fiorentina fra il 1972 e 1987, sarebbe accolto con entusiasmo dalla maggioranza dei tifosi viola, ma se questi deve a tutti gli effetti essere inserito nell'organigramma societario, anche per riaprire quel sottile filo rosso che la famiglia Della Valle non ha mai voluto riannodare fra il passato e l'attuale società, deve farlo con pieni poteri e con un ruolo operativo. Chi ad esempio pensa ad un Giancarlo Antognoni nella mera figura di presidente o di trait d'union fra i tifosi, la piazza e la società, sbaglia di grosso, cercando nel campione del Mondo di Spagna '82 un parafulmine inutile. Antognoni in Fiorentina deve fare l'Antognoni, ovvero lo scopritore di talenti e l'uomo da affiancare al d.s. Pantaleo Corvino. Uno che aveva visto prima degli altri giocatori come Stankovic, Stanic, Nedved e Thuram, non può essere relegato dietro una scrivania. Ecco perché l'invito a Corvino, sempre abbastanza egocentrico nel suo lavoro e che difficilmente ama lavorare con altre persone accanto, a suggerire questo binomio con Antognoni, che renderebbe la società più forte, più credibile e più fiorentina, ovvero più vicina alla città.

    A proposito dell'attualità e di una squadra ultima in classifica, ci si attendeva un segnale forte dalla proprietà nei giorni successivi alla quarta sconfitta nelle prime sette partite. Diego Della Valle ha continuato a disinteressarsi del club di cui è azionista di maggioranza, Andrea Della Valle non è ancora tornato presidente - è arrivato ieri, magari oggi farà qualche nuova dichiarazione, speriamo non sulla cricca cittadina -, Pantaleo Corvino e i giocatori non hanno chiesto scusa, il primo per un anno di mercato fallimentare,ed i secondi per gli ultimi 9 mesi in cui hanno messo in scena un film dell'horror calcistico. Speriamo che almeno domani Sinisa Mihajlovic nella conferenza stampa di vigilia di Fiorentina-Bari non riparli di squadra da Champions ad organico completo. Serve umiltà per vincere e tutto l'amore di Firenze sabato sera, perché i giocatori e gli uomini della società passano, ma la maglia viola è quella che resta sempre, e Giancarlo Antognoni questo lo sa bene.

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