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  • Violamania:| Champions, perché crederci e perché no

    Violamania:| Champions, perché crederci e perché no

    Un po' come nelle recenti elezioni politiche italiane, che hanno visto tre forze dividersi i voti e quindi creare quell'instabilità ancora oggi non risolta, i sondaggi svolti dai siti internet che si occupano della Fiorentina hanno mostrato una spaccatura sostanziale nel tifo viola fra chi crede alle possibilità di conquistare a fine campionato un posto valido per l'accesso alla Champions League, e chi invece è scettico, dubbioso, per non dire pessimista sotto questo punto di vista, pur rimanendo più che soddisfatto del torneo della rosa guidata da Montella. Breve analisi del perché crederci, e del perché no.

    Perché credere alla qualificazione in Champions

    1) La Fiorentina è la squadra che, a detta di tutti, gioca il miglior calcio in Italia, e dopo aver attraversato il momento buio del mese di gennaio è in piena fase di rilancio in classifica, reduce da tre vittorie consecutive, di cui due contro rivali dirette per l'Europa: Inter e Lazio.

    2) Il calendario dei viola si presenta come quello più favorevole, dovendo affrontare in casa due rivali dirette quali Milan e Roma, e avendo nelle ultime tre giornate altrettante avversarie che potrebbero essere retrocesse o quasi: Siena, Palermo e Pescara.

    3) La Fiorentina ha in rosa di un cospicuo numero di giocatori molto motivati: Ljajic sta rinnovando il contratto in scadenza a giugno 2014, Jovetic cerca un'attrattiva per club più prestigiosi, Viviano vuole convincere il club viola a riscattarlo, Mati Fernandez prova a sbloccarsi in serie A, Borja Valero tenta di convincere Del Bosque a convocarlo in Nazionale maggiore...

    4) La società non è mai stata così presente e 'viva' rispetto alle cose di casa viola: dalle presenze assidue di Diego Della Valle, alla partecipazione attiva fin dal week-end antecedente le gare del fratello Andrea, passando per il progetto del nuovo stadio, senza dimenticare l'abilità sul mercato del duo Macia-Pradé.

    5) Giuseppe Rossi è la carta che la Fiorentina potrebbe mettere in campo nelle ultime due settimane di serie A. Un jolly che altri club non hanno.

    Perché non credere alla qualificazione in Champions

    1) Le distanze sembrano difficili da colmare: tre punti dal Milan, con i rossoneri in fase di ascesa, e cinque - o meglio sei visto lo scontro diretto sfavorevole - dal Napoli sono un 'gap' che dà un vantaggio importante alle rivali dei viola.

    2) C'è tanta voglia di Milan e di Napoli nei palazzi del calcio italiano: il numero di episodi favorevoli al club rossonero non si contano neanche più nelle ultime giornate, e anche l'anticipo a Firenze alle 12.30 sembra un dispetto per diminuire le presenze al 'Franchi' in un match decisivo. Sul fronte partenopeo, il presidente De Laurentiis si sta facendo sentire con una certa veemenza nelle stanze che contano.

    3) La Fiorentina è in parte Jovetic-dipendente, e con il giocatore montenegrino sotto diffida i viola potrebbero perdere punti, e avere l'ex capitano del Partizan infastidito dalle continue voci di mercato.

    4) C'è da fare i conti con l'inesperienza della maggior parte del gruppo viola a lottare per il vertice della classifica. Un gruppo che per larga parte non conosce la vetta della serie A, e che quando l'ha raggiunta a fine dicembre, poi, dopo un mese di gennaio tragico, ci ha messo un po' per ritrovare compattezza.

    5) Gli acquisti arrivati dal mercato di riparazione, da Wolski a Sissoko, passando per Compper, non paiono offrire garanzie per il finale di campionato. 

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