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  • Violamania: chi comanda alla Fiorentina?

    Violamania: chi comanda alla Fiorentina?

    Ricordatevi dei prossimi tre giorni: di quello che siete, di chi avete intorno, delle cose che vi accadono e di quelle che potreste fare e che invece non farete. Segnatele su un taccuino e riprendetele all’inizio della prossima stagione calcistica perché mentre voi vivrete le vostre private realtà, le prossime 72 ore saranno decisive in casa Fiorentina, molto probabilmente la vostra squadra del cuore se state leggendo questo pezzo. Non le solite ore decisive in chiave calciomercato ma qui il discorso si allarga a tutto il mondo viola, in particolare al futuro del club con ripercussioni inevitabili sulla squadra di calcio. O entro tre giorni dalle parti della società che ha la propria sede in via Manfredo Fanti a Firenze, ma che ha il suo cuore pulsante e decisivo a Casette d’Ete, accadranno fattivamente delle cose, o anche quest’anno, per il tredicesimo dalla gestione Della Valle, la proprietà dei famosi imprenditori marchigiani si chiuderà con uno ‘zero tituli’ finali.

    Senza voler mettere fretta a nessuno ma ci sono delle cose che in Fiorentina andavano risolte ieri, per non dire ancora prima, usando una metafora per stare a significare che sono problemi rimandati, e che oggi, al più tardi domani, vanno risolte. Da come si svolgeranno i fatti nell’immediatezza, si capirà chi comanda davvero il club, e non lo fa solo di facciata. Se chiedete ad un tifoso, ad un giornalista o ad un addetto ai lavori, chi comanda davvero in Fiorentina, ovvero chi prende le decisioni finali, a seconda da chi o da che cosa è più o meno influenzato, vi risponderà uno fra Diego Della Valle, Mario Cognigni ed Andrea Della Valle. L’ala romantica sceglierebbe il patron, quella che sa che i conti sono decisivi il presidente esecutivo, quella dell’equilibrio sentimenti/libri contabili l’azionista di maggioranza. Ebbene le questioni sul piatto sono tante, troppe, che occorre non perdere tempo e decidere. Ecco quali sono ricordando sempre che i tempi di scadenza per comunicarle è poco, per non dire già finito.

    1)Qual è il futuro di Vincenzo Montella? Sarà ancora l’allenatore della Fiorentina l’anno prossimo? (non vale dire che ha un contratto fino al 2017 e trascurare il nervosismo del tecnico con stampa, piazza, alcuni dei suoi giocatori e dei suoi dirigenti, soprattutto da fine primavera scorsa)

    2)Quanto occorre aspettare per rinnovare i contratti di Stefan Savic, Khouma El Babacar, Federico Bernardeschi, scadenza giugno 2016, Manuel Pasqual, David Pizarro e Juan Manuel Vargas, scadenza 2015?

    Se le risposte a queste immediate questioni non arriveranno subito, il sospetto che Andrea Della Valle ci metta la faccia, ma che sia in realtà il fratello, attraverso il presidente esecutivo, ad avere voce in capitolo finale, potrebbe avvalorarsi. La Fiorentina ha tempi tecnici decisionali e comunicativi troppo lenti per il calcio italiano. Non è possibile che ogni questione che sorga nella realtà gigliata, porti al coinvolgimento di tante persone, per poi portare ad una risoluzione quando il tempo è già scaduto. Nel frattempo a tempo scaduto ha segnato Babacar al Chievo, nascondendo soltanto momentaneamente troppe partite aperte fra proprietà, società e comparto tecnico. 

     

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