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  • Violamania:| Mihajlovic resta 'sulla parola'

    Violamania:| Mihajlovic resta 'sulla parola'

    Lo spogliatoio della Fiorentina ha parlato chiaro dopo il punto più basso di questa stagione, ovvero il pareggio contro il Bari ultimo in classifica. Quello stesso gruppo di uomini che - insieme all'azionista di maggioranza Diego Della Valle - aveva delegittimato Cesare Prandelli la scorsa primavera, negli ultimi giorni ha fatto la sua scelta: vuole la riconferma anche per la prossima stagione di Sinisa Mihajlovic. Prima Cesare Natali, poi soprattutto Alessandro Gamberini, quest'ultimo autentico rappresentante della 'vecchia guardia', hanno dichiarato che il tecnico serbo è il leader di un gruppo che altrimenti ne sarebbe privo, e che senza Mihajlovic la situazione di classifica sarebbe ben peggiore. I giocatori, si sa, sono quelli che nel bene e nel male fanno la differenza con le loro prestazioni in campo, e che, se supportati da una società e da un tecnico che sia soprattutto gestore delle loro 'anime' calcistiche e bravo a metterli in campo, sanno fare le fortune sportive di una squadra.

    Diciamo che fino ad oggi il gruppo capitanato da Riccardo Montolivo, a maggioranza ha scelto Mihajlovic come continuatore del progetto tecnico iniziato la scorsa estate, ma poco o niente ha fatto per dare forza a queste parole. Infatti, al di là di sporadiche prestazioni e risultati che mai hanno trovato continuità, per rinsaldare una panchina che (per oggi solo a parole) anche la società vuole confermare in vista della prossima stagione, poco i tesserati viola si sono spesi - al netto degli infortuni, delle 'bischerate' di Mutu, e della vita privata poco seria degli stessi giocatori - per passare dalle parole ai fatti. Quest'ultimi però stanno parlando chiaro e allora, in barba a ciò che la maggioranza del tifo viola sembra pensare dello stesso Mihajlovic (che poi è anche la mia posizione), ovvero che il serbo ha fatto ancora troppo poco per meritarsi la riconferma, la società dica fin da subito, a prescindere da come vanno le ultime nove giornate, se confermare il tecnico. E se non vuole comunicarlo alla stampa, agisca di conseguenza, perché oggi la sensazione è che sul tecnico, e sul futuro in generale, si navighi ancora a vista.

    Sarà poi la squadra a dover dimostrare, nella parte finale di campionato, se alle parole si uniranno i fatti, visto che l'obiettivo salvezza è praticamente raggiunto e, salvo miracoli autentici, altri sogni di classifica al momento è impossibile farli. Mihajlovic ci regali continuità di risultati, scelte tecniche definitive, ed un gioco, quest'ultimo totalmente assente anche nelle poche belle domeniche vissute fino ad oggi. Del resto, al di là delle critiche mosse personalmente all'allenatore, per me assolutamente inadatto fin dalla scorsa estate a guidare la Fiorentina, i miei appunti dalla prima giornata fino ad oggi si sono rivolti soprattutto a società e al direttore sportivo. Perché quest'ultimo, che sarebbe limitativo giudicare solo per l'eccellente lavoro nel settore giovanile - a proposito, applausi sentiti per il cammino fino alla finale della Primavera gigliata di Buso -, ha sbagliato tanto, (troppo a livello mediatico e in quanto a scelte tecniche). Non si può difendere un uomo che ha gestito non pochi soldi nell'ultimo anno solare e che, al netto di ciò che ha fatto nel passato, ha letteralmente buttato via 13 milioni di euro per la coppia D'Agostino-Cerci, e che sembra aver finito il credito anche presso i tifosi, i quali giustamente gli riconoscono solo i primi quattro anni splendidi della sua avventura fiorentina.

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