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  • Violamania:| L'appuntamento clou

    Violamania:| L'appuntamento clou

    Se state guardando di continuo l'orologio, se avete già fatto almeno un centinaio di volte il giro dei siti viola, se la 'rassegna stampa' dei quotidiani è già stata effettuata sia dall'edicolante di fiducia che sul web, e se mentre l'amico al telefono vi parlava dei suoi problemi di lavoro pensavate solo a chi giocherà in attacco accanto a Stevan Jovetic, non vi preoccupate: è tutto normale, perché domani c'è Fiorentina-Juventus. Non una gara qualsiasi, ma la Partita, con una P gigantesca. Quest'anno non è come gli altri, e chi ha il cuore viola sa perché. Ci sono miliardi di motivi, e sicuramente ognuno di noi se ne dimentica almeno altrettanti. Non era più la gara dell'anno fino a qualche tempo fa, perché le notti europee avevano un sapore che superava di gran lunga la sfida ai bianconeri, ma da una parte meglio che sia tornata 'la partita delle partite', quei 90 minuti che fin dall'emissione del calendario si va a cercare con l'occhio nei mesi torridi dell'estate, perché se ci siamo innamorati della Fiorentina è anche per la storica rivalità con la Juventus.

    Quello 0-5 di oltre sei mesi fa va vendicato sul campo, è una ferita che brucia e che non si potrà mai dimenticare. Gli indegni che scesero in campo quel 17 marzo non ci sono praticamente più, quasi che la società per prima si sia decisa a punirli, perché se hanno fallito in quella partita non meritano di restare nella città più bella del mondo. Da quel giorno loro hanno capito che sarebbero potuti tornare campioni d'Italia, e così è stato, mentre la Fiorentina, a fatica, si è guadagnata la possibilità di sfidarli anche quest'anno, e lo farà con gente nuova, motivata, con un club tornato finalmente a fare calcio, con una dirigenza che mastica pallone e con un allenatore capace, intelligente e assetato di vittorie. La cosa più bella di questo Fiorentina-Juventus è proprio l'attesa dell'appuntamento di domani, sapendo che molto dipenderà da noi, da come riusciremo a godere e a soffrire in quei novanta minuti, provando comunque a dare il meglio di noi stessi. E così è bello oggi provare a chiudere gli occhi e sognare. Finalmente siamo tornati a farlo dopo due anni di nulla assoluto.

    Forse è questa la conquista più bella: essere tornati ad immaginare concretamente di poter vincere, di dimostrare ai bianconeri che possono essere anche campioni d'Italia, ma la Fiorentina ha una storia e una dignità, e che se vogliono vincere dovranno correre e metterci più cuore, elemento che non manca agli uomini di Montella e alle 40mila anime che si sono abbonate o hanno fatto ore di fila per un tagliando. Ognuno di noi ha fra i ricordi più belli qualche Fiorentina-Juventus: la mia generazione ricorda il 3-0 dell'anno di Malesani, con Firicano che si inventò Beckenbauer, o 'Spadino' Robbiati che entrava e segnava; senza dimenticare la schitarrata di Bati nell'ultima vittoria casalinga che è già troppo lontana ma sempre viva nella mente, mentre il 2-3 di Osvaldo ci ha fatto godere meglio che uno scudetto. E' Fiorentina-Juventus, e non sarà mai come tutte le altre. Per una sera di nuovo tutti uniti, per vendicarsi sul campo di furti, torti e dispetti, sperando di avere al nostro fianco anche il tifoso numero uno, che potrebbe fare una capatina in tribuna autorità per vedere dal vivo gli uomini a cui stacca ogni mese lauti stipendi. Tutti insieme, come ai bei tempi, con tanta voglia di una serata magica, perché battere la Juventus varrà sempre di più, e questa attesa, snervante e bellissima allo stesso tempo, sembra non finire mai. 

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