Quest'anno non è servito neanche aspettare l'arrivo ufficiale dell’estate, prevista da calendario per il 21 giugno, che già ai primi caldi un tormentone ha incominciato a turbare le notti sempre più agitate dei tifosi della Fiorentina. E' scattato infatti il tam-tam intorno alla possibile cessione di Jovetic (qualche avviso era arrivato già lo scorso inverno, accentuato da dichiarazioni non limpidissime dello stesso giocatore). Volontà del montenegrino a parte, sarebbe folle vendere il giocatore più importante, a prescindere di quanti soldi si possano ricavare (per poi reinvestirli) dalla sua cessione. Tuttavia, almeno quest'estate, i supporters gigliati si sono evitati - come spesso è accaduto recentemente - qualche incubo legato alle scommesse o presunte combine.
Con una certa soddisfazione (fine a sé stessa), si può dire con orgoglio che, salvo colpi di scena clamorosi - speriamo evitabili - il campionato di due anni fa, quello che qualcuno nel club viola definì 'da 7 in pagella', ovvero il primo con Sinisa Mihajlovic in panchina, fu in realtà semplicemente insufficiente ed avvilente, per mediocrità di gioco, e contornato dalle solite dannose dichiarazioni dei dirigenti della Fiorentina. Non per effetto di combine dei giocatori, ma perché semplicemente l'allenatore non sapeva fare il proprio mestiere, e la qualità tecnica della rosa era scarsa.
Un nono posto acciuffato con un finale di campionato appena dignitoso, che almeno ha evitato al mondo gigliato di sedersi al tavolo della vergogna, come i tanti, troppi club coinvolti in queste ultime settimane in Scommessopoli. Una magra consolazione, che però dovrebbe almeno accrescere un po' l'orgoglio di tifare Fiorentina. E in tempi in cui alcuni ultras obbligano i giocatori a togliersi la maglia durante la partita, o dove si mantengono contatti per entrare nello spogliatoio in caso di necessità, allora c'è da essere soddisfatti per non essere inquinati da certe commistioni.
Il tifo viola è pulito da questo punto di vista, anzi ha sopportato fin troppo, in silenzio ma non con rassegnazione, una gestione societaria che non ha avuto, in oltre due anni, né capo né coda. Al club viola viene quasi da dare un suggerimento: visto che alla Juventus hanno pensato bene di ricamare sulle maglie la scritta '30 sul campo', invece di reclamizzare organizzazioni umanitarie come 'Save the children' salvo poi nei fatti - visto quanto accaduto soprattutto nell'ultimo anno - contraddirne i principi e svilendone l'immagine, potremmo stampare sulle maglie della Fiorentina il celebre slogan tanto in voga dopo lo scudetto 'rubato' del 1982: 'Meglio secondi che ladri!'.
D'altronde se c'è chi si permette di farsi beffa delle sentenze sportive, recuperiamo anche noi, con la nostra goliardia, un po' del nostro orgoglio viola. Visto che di 'fiorentinizzazione' nel club non c'è traccia, né si è arrivati all'azzeramento dei vertici dirigenziali promesso, almeno diamo un piccolo segno di quanto teniamo noi stessi a questa squadra, facendo con qualcosa di veramente fiorentino. Un piccolo punto di partenza che dovrà trovare seguito nell'opera di Montella, a cui è giusto augurare buon lavoro, sperando che il bel gioco (un ricordo lontanissimo per i tifosi della Fiorentina) cancelli presto gli ultimi indegni 30 mesi.
