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  • Violamania:| Nessuna formalità

    Violamania:| Nessuna formalità

    Era il giorno della festa di Natale del settore giovanile di quasi tre anni fa, e l'allora presidente onorario della Fiorentina Diego Della Valle, interpellato da Marco Baldini sul rinnovo di contratto dell'allora tecnico Prandelli, disse in merito: 'Si tratta di una formalità. Io e il nostro allenatore siamo gente che viene dalla campagna. Basterà mettersi seduti intorno ad un tavolo e troveremo la soluzione in brevissimo tempo'. L’attuale c.t. azzurro - che in realtà con il patron non parlava da circa due anni - rispose: 'Allora io porto le sedie ed è fatta'. La realtà fu invece una rottura diventata insanabile fra i due, che sfociò nella primavera 2010 nella 'balla' secondo cui Prandelli si era offerto alla Juventus. Tutto questo per dire che in casa Fiorentina, quando - come in queste ore - si parla di 'formalità' nei rinnovi di contratto, tipo quello del direttore sportivo Pantaleo Corvino (scadenza giugno 2012) in realtà bisogna drizzare bene le orecchie, e aspettarsi qualsiasi cosa.

    E' molto strano il fatto che, a ottobre inoltrato, il prolungamento di contratto di chi proprio sui rinnovi deve lavorare - su quello di Jovetic è dovuto intervenire in prima persona Andrea Della Valle - e che deve impostare il futuro tecnico della squadra, non sia stato ancora formalizzato. Detto ciò, la soluzione più probabile è quella già operata anche l'anno scorso dalla società gigliata: prolungamento di un anno, cioè fino al giugno 2012, del contratto di Corvino. Una mossa che servirà al club di via Manfredo Fanti per dare una sorta di fiducia 'a tempo' all'uomo di Vernole, per il quale cui qualcuno, un po' troppo superficialmente ed in maniera 'ruffiana', aveva dato per scontato il prolungamento fino al giugno 2015. Infatti in Fiorentina il lavoro di Corvino viene giudicato 'non del tutto sufficiente', visto che anche recentemente il presidente Mario Cognigni, che ogni volta che apre bocca riporta la voce del padrone (in questo caso Diego Della Valle), ha bacchettato l'ex d.s. del Lecce, reo di non aver svolto 'a pieno' il compito cui era stato chiamato la scorsa estate, ovvero rientrare economicamente di almeno 15-20 milioni di euro.

    Nel club viola Corvino viene anche 'accusato' di aver scelto un allenatore, Sinisa Mihajlovic, che rispetto alla passata stagione in cui è stato difeso ad oltranza, quest'anno è stato messo sotto accusa sia per le scelte tecniche dalla panchina che per la gestione del parco giovani (da Ljajic a Camporese, passando per Babacar, tutti patrimoni in fase di svalutazione). Nello scorso mercato estivo Corvino, pur conoscendo le esigenze economiche del club, ha cercato di tutelare il parco tecnico a disposizione dell'allenatore, rinunciando a qualche cessione eccellente. Sapeva di avere gli occhi, anche dei tifosi, su di sé, e ha teso a preservare anche il suo lavoro, pur di non finire nell'occhio del ciclone. A gennaio prossimo dovrà invece tornare a fare plusvalenze importanti, sul livello di quella che portò Felipe Melo alla Juventus. Non sarà una formalità fare mercato per Corvino, il quale peraltro recentemente ha denunciato un passivo nel bilancio di 30 milioni di euro, che salvo interventi diretti dei vertici del club va ripianato con 'cessioni eccellenti'.

    Tornando all'attualità 'del campo': non sarà una formalità nemmeno battere il Catania sabato prossimo, perché la squadra etnea sta meglio psicologicamente e tatticamente rispetto alla Fiorentina, perché mancherà ancora Gilardino e c'è incertezza sulle condizioni di Juan Manuel Vargas, di cui si parla sempre di più per ciò che combina fuori dal campo piuttosto che per i suoi cross, e perché la piazza, la stragrande maggioranza dei tifosi gigliati, delusi da questo inizio di campionato che non emoziona, anzi delude, in un torneo che ha come marchio di fabbrica la mediocrità, in questi giorni sta quasi sperando di perdere nel prossimo turno, pur di non veder più Sinisa Mihajlovic in panchina. Chi l'avrebbe mai detto soltanto un anno e mezzo fa, quando riempire lo stadio, anche per un Fiorentina-Catania, era quasi una formalità...

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