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  • Violamania: portate un Buffon a Montella

    Violamania: portate un Buffon a Montella

    • Luca Cellini

    Se la gara contro il Villareal doveva servire per sciogliere i dubbi sul ruolo di titolare della maglia di portiere della Fiorentina per Norberto Neto, le risposte avute da Vincenzo Montella ed il suo staff tecnico sono state così deludenti, che ieri il giocatore brasiliano è andato in panchina dal 1' al 'Jose'Alvalade' di Lisbona e dunque sarebbe un rischio grossissimo affidare a lui la porta viola la prossima stagione. Del resto a meno di miracoli in serie dell'attuale numero uno viola, era francamente un azzardo poter capire da due partite, seppur di livello internazionale, il reale valore del classe '89 di Araxa. Acquistato per precisa volontà dell'ex d.s. gigliato Pantaleo Corvino, per quattro milioni di euro, dall'Atletico Paranaense, per superare la concorrenza allora di Artur Boruc, il nazionale olimpico a Londra 2012 non è mai riuscito a scavalcare le gerarchie non solo del collega polacco, ma nemmeno di Emiliano Viviano, il portiere tifoso, arrivato piu' per calmierare la piazza, un anno fa, che per reale convinzione tecnica, con quest'ultimo che usci' di scena dopo la brutta serata dell'Olimpico dell'8 dicembre scorso, salvo poi rientrare, a furor di popolo, poco piu' di un mese dopo, visto la costante incertezza tecnica proprio di Neto.

    Magari un giorno il ragazzo cresciuto nel settore giovanile del Cruzeiro diventera' un portiere punto di riferimento per i colleghi, e l'affidabilità tecnica fatta persona. Oggi l'impressione netta è che anche il suo difensore piu'importante, ovvero il tecnico della Fiorentina Vincenzo Montella, ha capito che proprio Neto è incapace tanto di guidare la difesa, quanto di rendersi sicuro agli occhi dei compagni, e soprattutto inabile a reggere le pressioni di una piazza, quella di Firenze, che evidentemente l'anno prossimo sogna grandi traguardi e perdonera' pochissimo a chi, quando ha avuto l'occasione, non l'ha mai sfruttata a pieno. Una sessione di trattative fin qui eccellente come quella condotta dal duo Prade'-Macia fino ad oggi, deve essere completata nelle prossime tre settimane, anche dall'acquisto di un portiere che sia una garanzia sotto ogni punto di vista. Del resto lo stesso allenatore viola, che pure fino all'ultimo ha deciso di verificare la reale tenuta di Neto, sotto il profilo fisico e psicologico, aveva detto nei primi giorni di ritiro a Moena, che pur difendendo chi aveva in rosa fino a quel momento: 'Se mi portassero uno come Buffon....'. Ecco che  come è stato fatto uno sforzo economico per arrivare ad un bomber come Mario Gomez, la storia delle belle annate della Fiorentina, dimostrano che un portiere determinante, come lo era il Frey dell'era prandelliana a Firenze, porta punti come un attaccante da 15-20 gol a stagione.

    Ovvio che il mercato degli estremi difensori non presenti al momento giocatori fenomenali e a basso costo, ma la vera abilita' dei dirigenti gigliati fino ad oggi è stato sempre quello di riuscire ad acquistare bravi giocatori, al miglior prezzo. E se ci fosse da fare un piccolo anticipo di cassa, difficilmente il primo dei tifosi di questa squadra, Andrea Della Valle, difficilmente si tirera' indietro, anche perche' la rosa può essere ancora abbondantemente sfoltita, e se non proprio riuscire a fare cassa, Prade' e Macia possono consentire al bilancio viola di abbassare e non di poco il tetto ingaggio.

    Infine pensierino di meta' estate, sempre a proposito di porte: lodevole l'iniziativa che il prossimo 20 agosto consentira' a chi vorra', di partecipare allo stadio 'Franchi' alla festa di presentazione della Fiorentina per la prossima stagione, ma il suggerimento, gia' fatto partire l'anno scorso, quando si coglievano i primi segnali di rilancio societario e nuovo entusiasmo della piazza, e che il club decida durante la settimana lavorativa di Pasqual e compagni di consentire la visione a giornalisti e tifosi, di almeno una seduta della squadra. Il calore incredibile che si è respirato a Moena, dove ogni allenamento, anche tattico, era aperto, è un patrimonio che non può andare disperso. Si è già fattto tanto da questo punto di vista negli ultimi due anni: si completi il cerchio, ridando lustro alla tradizione di apertura dei campini, oggi centro sportivo,ai supporters viola, capace negli anni, come un buon portiere ed un centravanti di razza, di regalare, con affetto, ardore e passione,  quella carica adrenalinica che poi in campo trascina i giocatori a successi impensabili sulla carta, ma determinanti, per il buon esito finale della stagione. 

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