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  • Violamania:| Senza obbligo di vittoria

    Violamania:| Senza obbligo di vittoria

    Mentre salgono i toni a Firenze intorno al primo ritorno da avversario di Riccardo Montolivo, e 'assorbita' la notizia dell'ennesimo infortunio di Stevan Jovetic - da una certa prospettiva visto come beneaugurante, alla luce del fatto che il montenegrino mancò pure nel match di andata che vide la Fiorentina sbancare San Siro -, continua in queste ore la preparazione della Fiorentina in vista della gara contro il Milan. La sconfitta rimediata a Cagliari alla vigilia di Pasqua ha smorzato quell'entusiasmo ricreatosi con le tre vittorie consecutive contro Chievo, Lazio e Genoa: dall'ultimo turno calcistico la sola buona notizia che emerge è il mantenimento del quarto posto in classifica, che attualmente significherebbe evitare i turni prelimari di Europa League.

    Detto che già un ritorno in Europa in sé - ad oltre tre anni di distanza dall'ultima presenza - sarebbe già un’eccellente risultato, le possibilità di una qualificazione in Champions sono sì diminuite, per Pasqual e compagni, ma non del tutto azzerate. Le vittorie di Napoli e Milan, rivali dirette in questa corsa, hanno sicuramente dato una bella botta al morale dei viola, ma ad otto turni dalla fine, al di là delle frasi fatte, tutto può ancora accadere, e ad essere obbligati a vincere domenica prossima non sono certo i gigliati. La squadra di Montella infatti si presenterà con sei punti in meno del Milan, ma con il vantaggio dello scontro diretto vinto all'andata e di un calendario finale più favorevole rispetto ai ragazzi di Allegri, i quali invece hanno la necessità impellente di cancellare l'eliminazione dalla Champions League patita contro il Barcellona conquistando a tutti i costi il secondo posto.

    Il Milan a gennaio ha acquistato Balotelli, 'bomba' di pronto utilizzo, ma anche mina vagante che si fa forza dei risultati positivi della sua squadra, pronto invece ad esplodere qualora le cose dovessero incominciare ad andare male. I rossoneri sono obbligati a qualificarsi per la Champions, altrimenti la loro stagione verrebbe etichettata come fallimentare, e non a caso il loro amministratore delegato, Adriano Galliani, appena ha sentito fiato sul collo della Fiorentina ha incominciato a parlare di 'campionato irregolare' e di anomalie (e detto da un club potente come il Milan fa quasi ridere). La squadra viola, del resto, in questo campionato è in piena fase di ripartenza: allenatore nuovo, venti e passa nuovi acquisti da integrare, e un ambiente da riconquistare dopo due anni bui.

    I prossimi novanta minuti per i gigliati dovranno essere vissuti con la consapevolezza che c'è la grande occasione per accorciare in classifica sulla rosa di Allegri, ma che sono quest'ultimi ad avere le maggiori esigenze. Questo non deve certo rendere la Fiorentina senza motivazioni, ma togliere quella pressione che ha troppo spesso trasformato i viola, ultimamente, da squadra di calcio organizzata a cinica. Solo se Montella tornerà a schierare giocatori che permettano di far giocare la Fiorentina come la squadra vista, ad esempio, a San Siro nel match di andata, questa potrà togliersi grandi soddisfazioni nel finale di torneo. Inutile provare a speculare, il recente passato lo ha dimostrato. La rosa gigliata non è capace di farlo.

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