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  • Violamania: ultimi chilometri

    Violamania: ultimi chilometri

    • Luca Cellini
    Chi ha corso almeno una volta la maratona sa di cosa si stia parlando: puoi essere andato molto bene fino al 35-37esimo chilometro ma è negli ultimi che si vede se sei veramente allenato e hai la possibilità di fare la differenza e concludere al meglio la tua sfida. Questa è la condizione in cui si trova la Fiorentina che fino ad oggi ha fatto gara di testa o quasi in tutte e tre le competizioni a cui ha partecipando, ed in ancora due partecipa tuttora, in questa stagione, ed ora è chiamata allo sprint finale, ad essere determinata e caratterialmente grintosa per stringere fra le mani qualcosa di concreto, si chiami esso piazzamento Champions League o coppa, ovvero Europa League.

    Questo finale d’annata sarà un po’ lo specchio dei tanti anni di Fiorentina sotto la gestione Della Valle dove è sempre mancato il salto di qualità finale per arrivare all’ultimo scalino, quello più importante, con errori e sottovalutazione di pericoli che hanno portato invece che a miglioramenti, a bruschi stop della progettualità politico-aziendale calcistica del club gigliato. Grazie soprattutto al lavoro svolto a partire dallo scorso autunno dal patron Andrea, che ha saputo coniugare le diverse anime della società da lui presieduta, dando nuovo slancio al comparto tecnico e mano finalmente libera al reparto dirigenziale che si occupa del calciomercato, la squadra è tornata a fare la differenza in campo, con risultati sorprendenti ed importanti.

    La Fiorentina pesantemente sconfitta contro la Juventus non deve eliminare quanto di buono fatto nei primi 3 mesi di quest’anno, e sicuramente non deve far riaffiorare quel disfattismo che ha spesso caratterizzato la piazza gigliata capace di esaltarsi alla follia per singole vittorie, e deprimersi tremendamente per alcune battute d’arresto che in un lungo percorso ci possono stare. Gli errori commessi sul mercato la scorsa estate, non del tutto erano stati rimediati nella sessione invernale ma è inutile fare analisi superficiali dopo la peggior battuta d’arresto dell’annata per importanza di obiettivo. Montella è chiamato a capire gli errori commessi contro i bianconeri e a rimotivare il suo gruppo per gli ultimi 45 giorni della stagione.

    Parallelamente sarà fondamentale organizzare sul mercato e dietro le scrivanie un progetto di club che si migliori tecnicamente e a livello organizzativo. Prolungare alcuni contratti (a cominciare da quello del capitano Pasqual e del direttore sportivo Pradè, passando per quelli di Babacar e Bernardeschi), anticipare il riscatto di Salah, blindare alcuni campioni (vedi alla voce Mario Gomez), darebbero quella spinta ulteriore per guardare con fiducia, al di là dei risultati dell’ultimo periodo, al futuro prossimo di una società che non può più permettersi gli errori del passato. Ora che Milan ed Inter sono in difficoltà, che la Roma non è più l’anti Juve, che la Lazio sembra non lontanissima ed il Napoli in forte calo, i Della Valle devono provare l’ultimo affondo, sapendo che hanno costruito un bellissimo presente ma che il domani può diventare concretamente, con un ulteriore scatto di qualità nella progettualità, un favoloso successo.
     

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