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  • Vivo x Lei, Borioni risponde a Bruceprotto: Ecco perché, a volte, Padoin mi ricorda Scirea

    Vivo x Lei, Borioni risponde a Bruceprotto: Ecco perché, a volte, Padoin mi ricorda Scirea

    Da VivoXLei: "Simone Padoin"

    Si parla sempre e solo di campioni affermati,di gol e prestazioni dei vari titolari.

    C'e' un giocatore che assiste sempre dalla panchina,speranzoso di poter giocare qualche minuto. Lui tace e non interviene mai,in conferenze e in interviste. Passa a testa bassa e tira dritto,sapendo di non essere chiamato di sicuro. Un ragazzo sempre sorridente,che si allena e non risponde all'allenatore,eppure potrebbe chiedere spazio,ma resta nell'ombra. E' un Jolly da usare a piacimento dal mister,quando la squadra e' in difficolta' diventa un sostituto importante.
    Eppure non e' mai titolare,la sua panchina lo attende sempre la'. Potrebbe dire che ha vinto 4 scudetti di filacon 3 coppe italia e una Supercoppa Italiana e dovrebbe giocare con piu' continuita',ma resta la' sempre con lo stesso pensiero:Giocare quei pochi minuti,ma bene.

    La Nazionale non lo vede giocare e quindi non lo convoca,sarebbe davvero un giocatore importante,se fosse piu' testardo e meno silenzioso. Lui incarna lo stile Juve,sempre preciso e mai fuori dalle righe.

    A fine anno dovrebbe tornare all'Atalanta,dove sicuramente terminera' la sua carriera,nel club che lo lancio' nel calcio che conta.

    Ma restera' sempre un giovane,che entrando a Vinovo realizzo' il sogno di giocare con Campioni del calibro di Alex Del Piero e Marchisio e con il quale contribui' ad un terzo scudetto,segnando anche il primo dei due gol contro l'Atalanta e facendo nell'esultanza quel segno 3 con la mano,che vale a dire questo e' il mio terzo scudetto.

    Grande Pado.

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    Luca Borioni risponde:

    A suo modo, Simone Padoin si è già assicurato uno spazio speciale nella storia bianconera. Nel solco comunque della tradizione. Perché nel corso dell'epopea juventina non sono pochi gli esempi di giocatori capaci di mettersi diligentemente a disposizione della squadra, proprio come Padoin. Anzi, si può dire che quel tipo di giocatore rappresenti un segno distintivo della Juventus, intesa come squadra che ha scritto una parte importante nel romanzo del calcio italiano. 

    L'esempio massimo è sicuramente rappresentato da Gaetano Scirea, in quel caso l'umiltà, l'eleganza e la correttezza erano abbinate splendidamente alla classe. Ora Padoin è certamente un giocatore diverso, ma l'atteggiamento in campo e fuori non sembra dissimile. E comunque l'estrema disponibilità di questo giocatore ha finito per mettere in secondo piano il suon buon valore tecnico. Così come a volte lo ha spinto verso prestazioni complicate, uno per tutti l'esempio delle prove non all'altezza pur di assecondare la volontà del tecnico - a inizio stagione - quando accettò il ruolo di regista arretrato in una Juve che ancora si sentiva orfana di Pirlo. Ma sono dettagli che non incidono anzi rafforzano il "mito" del personaggio. Resta la realtà di un giocatore eclettico ed estremamente affidabile, sempre utile, sempre prezioso. Banale dirlo, ma i grandi successi di una grande squadra passano anche da giocatori come Padoin, grandi a modo loro.

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