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  • Vivo x lei, Jacobelli: Milan, perché Barbara Berlusconi vorrebbe Berta (Atletico Madrid) al posto di Galliani

    Vivo x lei, Jacobelli: Milan, perché Barbara Berlusconi vorrebbe Berta (Atletico Madrid) al posto di Galliani

    Caro Direttore,
    le parlo da tifoso del Milan. Le parlo da tifoso arrabbiato ma non deluso perché consapevole della reale forza del Milan e consapevole che la cavalcata dello scorso anno fino alla Champions fu solo un grandissimo e irripetibile colpo di fortuna.
    Ma quali sono i reali problemi del Milan? 
    Tanti sono i problemi ma quello che merita per primo di essere trattato è la MANCANZA di una chiara programmazione!
    Quando,dopo le cessioni di Ibra e Thiago Silva,il sig. Galliani disse "Ora solo giovani" accompagnato dal presidente (on. Berlusconi) credo che ogni tifoso del Milan abbia esultato o comunque abbia compreso che comunque i grandi acquisti di una volta sarebbero stati irripetibili (o meglio investimenti sarebbero stati fatti su giovani non affermati o in rampa di lancio come Balotelli). Ora dopo una stagione fallimentare si parla di squadra "funzionale al progetto".. Ma qual è il progetto a oggi? I parametro zero?
    Non si può costruire una squadra con soli giocatori svincolati o giocatori di amici procuratori. 
    Altro problema,strettamente collegato col primo, è la MANCANZA di un condottiero,non sul campo, ma in dirigenza.
    Il signor Galliani (che ad oggi ha dimostrato di essere un top solo con tanti soldi) non è capace di allestire squadre con le briciole (al contrario di Petrachi o Leonardi o anche Pradè e Macia) e magari è troppo altezzoso per accettare un collaboratore al suo stesso livello.
    Ma quello che più lascia di stucco è l'incoerenza! La prima cosa che si sentiva quando lui annunciò le dimissioni fu un problema prettamente economico e cioè una florida buonuscita da 50 MLN! Ma mi chiedo, signor Galliani, se si professa così tanto tifoso del Milan e consapevole dell'attuale situazione economica (anche se mi chiedo come sia possibile spendere così poco per un club che, a oggi, sarebbe tra i primi 3 per ricavi) con che faccia chiede una buonuscita dal club di cui lei è tifoso?
    Ho tante volte visto e sentito del Milan paragonato alla Juve di quattro anni fa (reduce da due settimi posti), ma a mio parere le situazioni sono totalmente opposte! La Juve stava ultimando la costruzione di un nuovo ultramoderno stadio, veniva da due annate sfortunate perchè le squadre non erano di prima fascia, ma comunque valide dal punto di vista tecnico e aveva avviato già da tempo una rifondazione societaria e tecnica
    Il Milan è scandaloso.. e si prevedono solo tempi cupi e bui
    Speriamo di essere contraddetti!

    Pakyo, da Vivo x lei

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    Caro Pakyo, 
    l'Atletico Madrid ha perso con onore la Champions League, ma ha scoperto di avere molti e interessati ammiratori in Italia. Barbara Berlusconi avverte Galliani, con il quale la guerra continua: “E’ questo il modello da imitare e il Milan è chiamato a farlo per tornare al più presto in Champions League”. John Elkann avvisa Conte, che non ha prolungato il contratto con la Juve e rimarrà comunque per un’altra stagione alla guida dei Campioni d’Italia: “Un colpo di testa sul mercato? L’Atletico Madrid dimostra che non sono i soldi a fare la differenza. Non è una mera questione di denaro: aiutano anche la capacità organizzativa, la grinta, la determinazione”. 

    Anche se si è arreso come si è arreso nella finale di Lisbona, acciuffato al minuto 92 e 38 secondi da Sergio Ramos, demolito nei supplementari da Bale, Marcelo e Ronaldo, il club di Simeone è improvvisamente diventato il faro di Juve, Roma e Milan. Che vorrebbero spendere, ma non possono. Che per confermare Conte e Garcia li blandiscono promettendo rinforzi, però senza svenarsi. Oppure, nel caso peggiore, guardano al fenomeno Atletico sperando di uscire dalla palude in cui sono finiti a causa degli errori marchiani commessi negli ultimi due anni: ogni riferimento ai mercati di Galliani non è puramente casuale.

    La verità è quella che Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha avuto il coraggio di indicare, scudisciando “i dirigenti scellerati del calcio italiano che negli anni scorsi hanno sperperato centinaia di milioni di euro pagando ingaggi spaventosi e pensando solo ai diritti tv”. 

    E’ facile presentarsi a Napoli con 63 milioni di euro in contanti per comprare Cavani a nome del Psg o spendere 600 milioni di euro in cinque anni con un passivo di 350 milioni al netto delle cessioni, come ha fatto Florentino Perez per coronare il sogno Real della Decima. 

    E’ molto più difficile se ci si chiama Atletico Madrid, si sfiora il crac, ma nelle ultime 5 stagioni si registra un attivo di 45 milioni di euro fra arrivi e partenze decisamente eccellenti dopo la prima di Torres, nel 2007 passato al Liverpool per 35 milioni.

    Altri nomi? Aguero, pagato 18 milioni nel 2006 all’Independiente e rivenduto al City per 45 milioni nel 2011; Falcao, pagato 45 milioni al Porto nel 2012 e ceduto per 63 milioni al Monaco nel 2013. E adesso Diego Costa: andrà al Chelsea per 40 milioni. Indovinate un po’ quanto lo pagò l’Atletico nel 2007, prelevandolo dallo Sporting Braga? Un milione 600 mila euro.

    Se è vero che i soldi non sono tutto nella vita, ma aiutano a vivere è altrettanto vero che bisogna essere davvero bravi per diventare campioni di Spagna, vicecampioni d’Europa e conquistare dal 2009 al 2014 1 titolo spagnolo, 2 Europa League, 2 Supercoppe Europee e1 Coppa del Re.

    E scoprire che dietro al modello Atletico, dal 2013 c’è anche un signore italiano, Andrea Berta (foto forzaitalianfootball.com), 42 anni, bresciano di Carpenedolo, ex direttore sportivo dello stesso Carpenedolo, responsabile delle operazioni di mercato dell’Atletico assieme a José Caminero.

    A Berta il Milan sta facendo una corte spietata, su input di Barbara Berlusconi. Chissà com’è contento Galliani.

    x.j.
     


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