Calciomercato.com

  • Lazio, vecchi e nuovi:| Sorrisi, confusione e pioggia

    Lazio, vecchi e nuovi:| Sorrisi, confusione e pioggia

    • M.A.

    Hanno i volti un po' così. Di chi è felice, ma anche frastornato e confuso. Normale, perché quando si comincia una nuova avventura cambia tutto. Abitudini, punti di riferimento, convinzioni. Ci si rimette in gioco e in discussione. Ma, in fondo, è bello così. Deve essere, più o meno, ciò che ieri è passato nella testa di Miro Klose, Lorik Cana, Senad Lulic, Abdoulay Konko e Federico Marchetti. È stato il loro primo giorno di Lazio, è stato soprattutto l'inizio di una nuova avventura professionale e di vita. Un po' meno traumatica per l'italiano Marchetti e l'italianizzato (nel senso che già era nel nostro campionato) Konko; molto più dirompente per Klose, Cana e Lulic.

    Auronzo ha accolto loro (e ovviamente anche quelli della vecchia guardia) con uno di quei tipici temporali estivi che da queste parti sono piuttosto frequenti. Meglio così. Del resto, un po' d'acqua per 'bagnare' il debutto male non ci stava. Condizioni atmosferiche che hanno un po' tenuto a bada i tifosi che già si sono assiepati nella località cadorina. Ma la pioggia (che si è alternata a squarci di sole) non ha impedito loro di avere il primo contatto con i cinque nuovi biancocelesti. Applausi per tutti, ovviamente, ma occhi puntati in particolare su due di loro: Klose e Cana. Il tedesco ha una carriera che parla da sola, l'albanese è arrivato con la fama di duro che tanto piace ai tifosi. Logico che fossero loro due a riscuotere le maggiori attenzioni. Le hanno ricambiate con gioia ed anche un po' di stupore. Sono due giramondi, Klose e Cana, ma il calore italiano dovevano ancora scoprirlo. Il loro primo giorno di Lazio, oltre che a scaldare i muscoli, è servito anche a fare amicizia con i nuovi compagni e ad approfondire lo studio della nuova realtà in cui vivranno nei prossimi mesi. Klose, in particolare, ha voluto sapere da compagni e dirigenti tutti i retroscena dell'ultima stagione laziale. Un po' in inglese, un po' in tedesco, visto che l'italiano è per lui ancora sconosciuto.

    (Gazzetta dello sport - Edizione Roma)

    Altre Notizie