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  • Zanetti: 'De Boer? Arrivato all'improvviso, non era preparato'

    Zanetti: 'De Boer? Arrivato all'improvviso, non era preparato'

    Javier Zanetti, vicepresidente dell'Inter, parla a The Independent del club nerazzurro, del suo passato da calciatore e il presente da dirigente: "Il fatto che il legame tra me e questa società sia rimasto saldo anche dopo il mio ritiro è una cosa molto importante. Mi sono reso disponibile immediatamente. Suning? Suning ha grandi ambizioni. Fanno il loro lavoro molto seriamente e hanno molto rispetto della storia dell'Inter. Insieme abbiamo l'intenzione di riportare questa squadra a vincere trofei prestigiosi. Il club si sta strutturando per compiere questo salto e penso che tutti insieme stiamo creando un progetto ambizioso. Suning è un grande supporto per noi".

    Il passato da calciatore: "L'Inter è la mia vita. Per me potermi muovere da un club piccolo come il Banfield a uno grandissimo come l'Inter è stato un cambiamento enorme. Sono stati molto decisi nell'offerta e per questo motivo firmai con loro. Quando sono arrivato ho subito capito che questa era una grande famiglia e decisi di dimostrare a me stesso che questa per me era la sfida più importante. Per tutti questi anni sono stato motivato dalla voglia di lasciare un segno in questo club. Nei primi dieci anni, abbiamo vinto solo una Coppa Uefa e abbiamo vissuto tanti momenti difficili. Nella seconda decade, abbiamo vinto tutto ciò che c'era da vincere, e insieme ai miei compagni abbiamo scritto pagine importantissime della storia della squadra. Sono stato capitano dell'Inter nei momenti difficili ed è in questi momenti che capisci chi è un bravo capitano. Un leader si mette sempre davanti alle telecamere in queste situazioni, ma i trionfi sono quei momenti che aspetti davvero. Aver vinto tutti questi trofei è qualcosa di indimenticabile, rimarranno per sempre nella storia. E poi, abbiamo fatto felici milioni di tifosi".

    Due parole, poi, su Frank de Boer: "Non arrivavano i risultati e la prima cosa che accade è che l'allenatore sia ritenuto il principale responsabile. Frank è stato molto professionale fino all'ultimo giorno, ma sfortunatamente i risultati sono stati negativi. Soprattutto, ricordo che è arrivato a Milano una settimana prima dell'inizio del campionato, quindi probabilmente non ha avuto nemmeno il tempo sufficiente per prepararsi. Nel calcio il successo si misura coi risultati e lui ha avuto un inizio difficile. Ma ciò non toglie che De Boer sia una grande persona e un grande professionista".

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