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  • Zarate 'Mi sposo con Natalie'; beato lui... FOTOGALLERY

    Zarate 'Mi sposo con Natalie'; beato lui... FOTOGALLERY

    Maurito Zarate e Natalie Weber con-voleranno a nozze. Matrimonio con rito civile in Campidoglio a Roma (data ancora da fissare: dicono marzo) e poi in Chiesa a giugno, quando torneranno a casa per le vacanze. Si chiude un anno in cui l’asso della La-zio ha scoperto l’amore, si è fidanzato con Natalie, scelta come compagna per la vita, ha ripreso a volare sul campo. Nel 2011 con-ta di vincere con la maglia biancoceleste e pianificherà il matrimonio. Maurito sogna di diventare padre di una famiglia numero-sa, così ha confessato durante l’intervista di coppia rilasciata a Buenos Aires che riportiamo in versione quasi integrale.


    Natalie: «Io non sono una che si deve sal-vare. E lui non è il classico calciatore donna-iolo e bugiardo».

    Mauro: «Lei non è una botinera (in Argen-tina sono le ragazze facili che vanno dietro ai calciatori, ndr)» Natalie: «Non ho niente a che vedere con le vedette che vogliono solo arrampicarsi, però capisco che agli occhi della gente io possa passare come una che vuole salvarsi acchiappandosi un calciatore. Il tempo mi darà ragione».

    Mauro: «Siamo compromessi, fidanzati in casa. E’ per consolidare il nostro rapporto. Il matrimonio sicuramente arriverà, anche se ci piace più l’idea di avere figli e formare una famiglia. Mi piacerebbe diventare pa-dre a 25/26 anni».

    Natalie: «Glielo vogliamo dire?».

    Che cosa?

    Natalie:
    «Che vogliamo stare tutta la vita insieme, lo abbiamo già deciso. Appena tor-niamo a Roma, chiederemo una data per sposarci. E accadrà a marzo. Sappiamo di bruciare le tappe, appena ci siamo conosciu-ti, siamo andati a vivere insieme e ho lascia-to la mia famiglia in Argentina. Ho il tipico sogno di ogni donna, mi vedo entrare in chiesa con l’abito bianco. Forse lo concretiz-zerò a giugno, quando torneremo per le va-canze già sposati con rito civile. Se mi chie-dete come immagino il mio futuro, dico con un bambino con la faccia di Maurito e una bambina con le treccette che corre per casa».

    Mauro: «Solo due?».

    Natalie: «Lui ne vuole quattro o cinque di figli, io mi fermo a due. Stiamo negoziando... Mauro viene da una famiglia numerosa, con tanti fratelli e nipoti. La mia famiglia è mol-to piccola».

    E’ stato difficile scegliere di raggiunger-lo a Roma?

    Natalie:
    «Quando ci siamo conosciuti, ab-biamo cominciato a convivere un po’ a Ro-ma con i miei viaggi, un po’ in Argentina per le vacanze di Mauro. L’amore è andato sem-pre crescendo. Quando è arrivato il momen-to in cui lui doveva tornare in Italia per co-minciare la preparazione con la Lazio sono arrivati i dubbi. Ci domandavamo se il rap-porto potesse funzionare a distanza. Mauro mi ha chiesto se volevo trasferirmi a Roma».

    Mauro: «Mai speravo che mi dicesse di sì... Pensavo di continuare come avevamo fatto nei mesi precedenti e come avevamo pianificato, cioè di vederci ogni quindici giorni. Invece è stata una svolta geniale».

    Natalie: «E’ stato molto difficile decidere di trasferirmi a Roma. Ho parlato con mia madre, con le amiche. Tutte erano concordi nel ritenere fosse giusto partire per amore, così ho fatto. A volte ho avuto nostalgia o mi sono chiesta se stessi facendo bene. Ugual-mente credo che se domani non dovessimo stare più insieme, ma ne dubito perché Mau-ro è l’amore della mia vita, sarei tranquilla perché ho dato il meglio di me stessa. E poi non sono il tipo a cui piace pensare cosa sa-rebbe successo se... Sono partita per amore e per formare una famiglia con Mauro».

    Disturba essere paragonata a donne co-me Wanda Nara, che ha lasciato tutto per seguire il marito calciatore?

    Natalie:
    «Certo che mi disturba. Con Wan-da non ho niente in comune, neppure il bian-co dell’occhio. Se lo fai per amore, non per convenzione, ti dedichi di più a coltivare la coppia che non a esporre il materiale sulle riviste... Io non critico, ma noi non siamo co-sì, non facciamo un circo della nostra vita. Io sono totalmente innamorata della mia cop-pia. Non so se molte donne possano dire lo stesso».

    Mauro: «Siamo due ragazzi normali, l’uni-ca differenza è che facciamo dei lavori per cui ci ritroviamo esposti».

    Com’è la vostra vita in Italia?

    Natalie:
    «Molto tranquilla. Ci completia-mo alla perfezione. Quello che non piace fa-re a me, piace a lui e viceversa».

    Mauro: «A me non piace mettere in ordi-ne, a lei non piace cucinare».

    Con la gelosia come andate?

    Mauro:
    «E’ molto gelosa, che lo racconti lei...».

    Natalie: «Le odio tutte. Mauro a Roma è un sex symbol. Le odio. E’ pieno di botinere che si regalano. Una volta Mauro è tornato a casa con una lettera di una ragazza. Ave-va la foto e un book di un’agenzia di model-le... Non si buttano su di lui ragazze norma-li, sono tutte alte 1,80...».

    Mauro: «Spesso lasciano le lettere a For-mello, quella volta me la sono trovata ap-poggiata sulla borsa».

    E in Argentina?

    Natalie:
    «Lo riconoscono tutte le botineras

    dell’epoca del Velez Sarsfield... L’altro gior-no è andato per un compleanno a mangiare l’asado. Mi è arrivata la notizia che Mauro si stava divertendo con i suoi amici in un loca-le del quartiere Palermo. Per evitare rumo-ri e chiacchiere, usciamo sempre in coppia».

    Come continuerà la vostra vita?

    Mauro:
    «Per ora resteremo in Europa. Na-talie ha proposte di lavoro, le è stato offerto anche di partecipare a un film e l’ha contat-tata un’agenzia di Milano».

    Natalie: «Sto migliorando nella conoscen-za della lingua. Mi piacerebbe in futuro la-vorare nella tv italiana».

    Tornerete in Argentina?

    Natalie:
    «Per ora è molto difficile».

    Mauro: «Un giorno speriamo di tornare con tutta la famiglia».


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