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  • Zazzaroni: fra 17 anni smetto, forse

    Zazzaroni: fra 17 anni smetto, forse

    Ibra: “Non mi vedrete giocare con i capelli grigi”. Cassano, qualche giorno dopo, ieri: “Sono stanco, fra tre anni smetto”.

    In trentun anni di calcio (settembre ’80, Gazzetta dello sport) ho registrato almeno una trentina di promesse simili non mantenute (Vieri, Sacchi, Signori, Cabrini, Van Basten, Gullit i primi che mi vengono in mente) ma ho anche incontrato tanti campioni che non hanno avuto la forza, qualcuno dice la decenza, di appendere le scarpe al chiodo prima del grigio. Ho sempre tifato per questi ultimi: Maradona, Baggio, Paolo Maldini, Galli, Zoff, Del Piero, Zola.

    Un po’ di stanchezza è comprensibile: ci si può stufare della routine, dell’ambiente, dei presidenti, dei colleghi, della stampa, dei ritiri, delle pressioni, delle assenze da casa, delle amanti e del gossip. Ma prima di fare certi discorsi vuoti, vuotissimi, quando si è campioni, personaggi pubblici, portatori sani di talento e privilegi, è necessario rendersi conto di ciò che succede fuori.

    Le polemiche, poi: chi le ha originate sfanculando Garrone, il collaboratore di Prandelli, Santoni e altri? 

    Contestualizzare. In un periodo come questo – di crisi, workless, sofferenze diffuse, depressioni non solo economiche, mutui gonfiati – uno dovrebbe tenersi ben stretto ciò che ha ringraziando ripetutamente Dio e tutti i santi: il modello è fatto anche per esserlo fino in fondo, modello.

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