Calciomercato.com

  • VIDEO Zeman:| Il boemo e le nuove minestre riscaldate

    VIDEO Zeman:| Il boemo e le nuove minestre riscaldate

    Ieri in conferenza stampa, con aria quasi schifata, Zeman ha detto che sì, il primo tempo di Fiorentina-Roma gli era piaciuto, ma il secondo «con la difesa a cinque, schiacciata all’indietro», proprio no. E ha detto anche che le grandi squadre sono quelle che sanno imporre una loro idea di gioco nel tempo, citando il Barcellona e, andando a ritroso l’Ajax Anni Settanta e il grande Real Madrid dei Sessanta. E ha precisato, il boemo, che il ricorso alla difesa a tre è stato del tutto casuale e dettato dalle circostanze. Forse lo riproporrà, ma solo se costretto. Si torna subito al 4-3-3 duro e puro, quello dell’affascinante utopia. (...)

    Di fronte il boemo avrà invece un giovane allenatore rampante, della nuovissima generazione, quello Stramaccioni di cui si diceva e a ragione un gran bene quando allenava con successo le giovanili della Roma. I suoi Allievi Nazionali campioni d’Italia giocavano, indovinate come? 4-3-3. E davano spettacolo. Ora invece Strama, come lo chiamano a Milano, gioca lo stesso 3-5-2 che avrebbe messo in campo Carlo Mazzone venti anni fa. Ma solo perché gli conviene, perché sa che per affermarsi nel calcio italiano contano prima i risultati e poi il gioco. Così, con un’Inter male assortita e molto in là con l’età media, è costretto a fare un controgioco non certo esaltante ma che, organico alla mano, dà comunque qualche frutto. (...)

    E Montella? L’altro enfant prodige delle panchine? Anche lui nelle giovanili della Roma faceva giocare il 4-3-3. Ed anche lui, come Strama, ora schiera la sua Fiorentina col 3-5-2. Certo, i viola giocano bene, ma come non farlo quando hai i piedi raffinati di Pizarro, Borja Valero, Jovetic, Aquilani? Bene, nonno Zeman ha già battuto due volte Montella e una Stramaccioni (due su tre in trasferta) Tre su tre. Lui che potrebbe essere il papà dei due giovani tecnici in carriera, ha dimostrato di essere molto più giovane e moderno di loro. Nella sua testardaggine, il boemo va da anni per la sua strada avendo in testa proprio quelle grandi squadre che hanno fatto la storia del calcio, cercando con un gioco studiato per attaccare e per segnare tanti gol, l’iscrizione, magari tardiva, all’albo dei grandi allenatori. Salvo poi sbattere la testa contro i tanti minestrari, di ogni generazione, che forse giustamente pensano in primis a salvaguardare la loro carriera adeguandosi al livello (basso) del calcio italiano. Ma nel calcio, come nella storia, sono sempre stati i grandi visionari a dare le accelerazioni giuste, a fare progresso lasciando il segno. Delle nuove minestre riscaldate, invece, restano solo un vago odore di brodaglia e tanti piatti da lavare.

    Altre Notizie