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  • Ibra: 'Rinnovo? Se Maldini vuole, io ci sono. Solo il Milan mi emoziona, qui per vincere'. Poi punge l'Inter

    Ibra: 'Rinnovo? Se Maldini vuole, io ci sono. Solo il Milan mi emoziona, qui per vincere'. Poi punge l'Inter

    L'attaccante del Milan e mattatore a Sanremo, Zlatan Ibrahimovic, è stato ospite a "Che Tempo Che Fa", con Fabio Fazio. Ecco le dichiarazioni dell’attaccante rossonero:

    Sul passaggio in moto: “Si può fare un film su quella giornata, l’unica preoccupazione che avevo è che nessuno mi credeva, però facevo delle piccole clip quando lui guidava. Pesavo molto più di lui, dovevo tenermi in mezzo. Ancora qualcuno non mi crede”.

    Sul motociclista: “Mi dispiaceva, non avevo tanto tempo per parlare. Quando siamo arrivati l’unica cosa che ho chiesto era una foto, ma ero di fretta. Gli ho detto di aspettare, ma è tornato a casa. Molto felice per il messaggio”.

    Sul futuro: “E' stata una grande esperienza, non sapevo cosa mi aspettava. Mi dicevano che tutto andrà bene e che dovevo essere me stesso”

    Sulla musica: “Ho vinto un disco d’oro in Svezia, con l’inno nazionale”

    Sul Milan: “Sono Zlatan. Ho tante responsabilità, mi sento un leader. Questa squadra è l’unica dove mi sono emozionato con loro. Voglio insegnare tanto e fare da guida. Quando parlo dicono “ok, lo facciamo”. Oggi volevo essere a Verona, mi sento troppo dentro. Quanto passo un giorno senza di loro è come un giorno senza i miei figli”

    Sul rinnovo: "Vediamo. Dipende da Maldini, se lui vuole io ci sono"​​

    Sul discorso di Sanremo: “Mi arriva naturalmente, quando entro nel palco del Festival non voglio sapere le domande, deve arrivare in modo naturale. E’ la spiegazione di Zlatan, non è uno scherzo, è la verità”.

    Sul passato: “Da ragazzino ero basso, fino a 16 anni. Avevo problemi con la schiena”.

    Su Van Basten: “Ho giocato con tanti giocatori di alto livello…Quando ho firmato per l’ajax mi mettevano troppa pressione, si aspettavano le stesse cose di Van Basten, ma non ero al suo livello. E’ un giocatore completo, che ha fatto la storia ed è tra i più forti di tutti i tempi”.

    Su Maradona: “Icona di calcio. L’ho visto dal vivo, con pazienza”.

    Sulla parola ‘Zlatanè’: “Quando domini una persona in un modo o in un altro. Allora hai fatto lo Zlatané”

    Sui gol in carriera: "Quando fai un gol in quel modo, sono più belli. Nel primo ho scarcato tanti giocatori. L'ultimo è spettacolo: se va dentro diventa "Wow", se non entra tutti dicono "Perché l'ha fatto".

    Sull'intelligenza di Zlatan: "Ho una visione. Penso che finirà la situazione, vedo cose che penso che succederanno e le provo".

    Sui trofei: "Ancora tutto aperto? Sì, mancano ancora tante partite, io sono venuto al Milan per vincere dei trofei, vediamo. Noi lavoriamo sempre per vincere, anche se loro hanno il vantaggio di avere solo un impegno a settimana…".

    Su Gattuso: "L’ho chiamato ieri per fargli mandare un messaggio a mio figlio, perché Rino è il suo giocatore preferito, gli piace tanto per la grinta e la mentalità. Una volta l’ho messo in un bidone, ma si scherzava"

    Su Galliani: "Lo voglio troppo bene, ho un rapporto forte. A Barcellona non era contento e lui mi ha portato al Milan e mi è tornato il sorriso. Prima di essere ceduto al Psg volevo avere una riunione con lui e gli ho chiesto di non chiamarmi per tutta l’estate. A due giorni dalla fine del mercato mi ha telefonato e mi ha mandato a Parigi, e alla fine è andata bene. Ma non ho più parlato con lui per qualche mese".

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