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  • 2010 Balotelli, 2011 Sneijder: l'Inter di Moratti nell'era del fair play finanziario

    2010 Balotelli, 2011 Sneijder: l'Inter di Moratti nell'era del fair play finanziario

    • M.G.

     

    Estate 2010, l'Inter è campione d'Europa in carica. Il presidente Moratti si sente forte. Nessuno aveva mai fatto il Triplete. Perché cambiare? I campioni nerazzurri vengono tutti confermati. Anche i più vecchi o logori, da Milito a Maicon. Tutti tranne uno: Mario Balotelli, il giovane più promettente in rosa. Via per esigenze di cassa e di spogliatoio. In corso Vittorio Emanuele entrano 28 milioni di euro. Che il patron decide di non reinvestire. La squadra è già fortissima e poi c'è il fair play finanziario. I risultati, complice l'addio di Mourinho, gli daranno torto.
    Estate 2011, l'Inter è campione del mondo in carica. Le certezze di Moratti sono un po' meno granitiche. In panchina è arrivato Gian Piero Gasperini. Non proprio un big. Il mercato in entrata regala colpi di piccolo cabotaggio: Ricky Alvarez, Castaignos, Jonathan. C'è sempre l'ombra del fair play finanziario. Così bisognerà sacrificare qualcuno. Il designato, ormai è chiaro, è Wesley Sneijder. Il faro del gioco, uno dei pochi campionissimi nerazzurri ancora (relativamente) giovane. Andrà a Manchester? Gli ultimi indizi dicono di sì. Branca ha corretto il tiro: l'olandese è passato da "incedibile" a "cedibile" per una super-offerta. Brutto segnale. Si sa che l'Inter ha dei conti da sistemare, ma se nel giro di due anni ti ritrovi senza uno dei più promettenti talenti italiani e il giocatore più importante della squadra  (qualitativamente parlando) in partenza, vuol dire che c'è qualcosa che non va. Anche perché nel frattempo ingaggi pesantissimi come quelli di Milito, Maicon, Cambiasso, Stankovic e via dicendo non sono stati ritoccati. Insomma, l'Inter continua a spendere troppo e perde pure i suoi campioni del futuro. Sicuri non sia il caso di correggere il tiro? Gli errori del Milan dopo la Champions 2007 (e non del tutto corretti ora) avrebbero dovuto insegnare qualcosa...

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