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  • Andrea, rendi questa Juventus alle 'vedove bianconere'

    Andrea, rendi questa Juventus alle 'vedove bianconere'

    • Marco Bernardini
    Come quella di Antonio Conte. Forse migliore, perché meno nevrastenica e più “divertita” oltreché egualmente divertente. E’ la Juventus capolavoro. Lei, nuovamente “femme fatale” del nostro calcio. Chi c’è l’ha se la gode. Per chi l’ha dovuta lasciare e deve limitarsi a osservarla da lontano è una tortura. Emma Winter soffre. Vederla in tivvù amoreggiare con lo scudetto proprio nella città di Giulietta, per lei deve aver rappresentato l’ennesima pena. E non dovrebbe essere sola, sulla graticola della nostalgia canaglia. E’ molto probabile, infatti, che l’impasse emotivo riguardi anche Alena e Deborah, anche loro “vedove bianconere" di ex mariti dal cognome importante. 

    Una cosa è certa. Anche i ricchi piangono, in caso di terremoto domestico. Più semplice, per loro, uscirne senza troppo soffrire in quanto a conto correte bancario. Ma le ferite morali sono identiche per tutti. E fanno male. Sicchè le reazioni di chi ha dovuto subire il distacco debbono fatalmente essere messe in conto. C’è sempre un amico con il quale confidarsi. C’è sempre uno strumento con il quale vendicarsi. Quando poi si è” very important person” è automatico finire in prima pagina patinata o in quelle di cronaca rosa. Un piccolo alibi consolatorio per la gente comune che così può pensare che “siamo tutti uguali” anche se non è vero. Difficile, infatti, che una qualunque ex moglie di un signor qualunque possa fare il giro del mondo in Rete dopo aver twittato la sua rabbia di vedova bianca. 

    Emma Winter, first lady bianconera ripudiata dal presidente Andrea Agnelli, non aveva retto più di tanto le immagini che, già la scorsa settimana, erano entrate via satellite nella sua casa di Londra dove vive con i due figli (avuto da lui) e che mostravano l’ex marito e la giovane “circe” turca Deniz in tribuna allo “Stadium” impegnati a farsi le fusa, incuranti delle telecamere. Emma ha sangue gaelico nelle vene e, come tutti gli scozzesi, è una tenace combattente. A lei, personalmente, all’inizio della storia con Andrea della Juventus non era mai importato più di tanto. La ricordo nelle sue prime uscite a Villar Perosa o al Delle Alpi con la faccia di chi va in  penitenza e non alla partita a divertirsi. Poi, si sa, certe malattie sono contagiose. Sicchè, “à la guerre comme à la guerre”,  dopo Juve-Roma aveva reagito alla provocazione lanciandone una lei: “Invitatemi in curva, ragazzi!”. Un messaggio agli ultras che lei vorrebbe “assoldare” come i suoi nuovi paladini vendicatori per l’onore offeso. Oggi più che mai, dopo l’ennesimo exploit di Madame. 
     
    Difficile che ciò possa accadere. Anche se ormai ci si può aspettare di tutto, visti i tempi ben diversi da quelli di un tempo che sembra ormai tanto,ma tanto lontano. Quando Umberto Agnelli, il babbo di Andrea, anche lui si separò dalla moglie Antonella Piaggio ma con Donna Marella allo stadio si fece vedere soltanto dopo averla sposata. Questione di stile. Comunque, per la serie “mai dire mai”, se l’appello venisse raccolto e Andrea decidesse di concedere alla ex moglie oltre al mensile anche la restituzione della Juvents, Emma potrebbe fare ancora di meglio. Convocare Alena (ex Buffon) e Deborah (ex Pirlo), farsi inviare la tessera del tifoso e presenziare (in curva) con lo striscione “Alè Juve, Club delle vedove bianconere”. Per  poi vedere l’effetto che fa.
     

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