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  • Ecco perché la sentenza di Acerbi farà storia: la sua assoluzione equivale ad una condanna per Juan Jesus

    Ecco perché la sentenza di Acerbi farà storia: la sua assoluzione equivale ad una condanna per Juan Jesus

    • Sandro Sabatini
      Sandro Sabatini
    Acerbi assolto. Assolto con prova tv. Juan Jesus “condannato”. Condannato dall’audio arbitro/Var. In estrema sintesi, ecco la clamorosa sentenza del Giudice Sportivo che ribalta una squalifica considerata ineluttabile, se non nelle dieci giornate previste, almeno nella sanzione più moderata del “comportamento anti-sportivo”.



    Il dispositivo della sentenza lo potete leggere ovunque sul web. Fondamentale il punto in cui l’arbitro, nel proprio referto, scrive che “al 13° del secondo tempo… a seguito di un confronto e chiarimento tra i giocatori … si consentiva la ripresa del gioco, senza che Juan Jesus avesse espresso alcun dissenso al riguardo”. E poi: le espressioni di Acerbi, seppure “non disconosciute nel loro tenore offensivo e minaccioso” avevano un contenuto discriminatorio “percepito dal solo calciatore ‘offeso’ (Juan Jesus), senza dunque il supporto di alcun riscontro probatorio esterno, che sia audio, video e finanche testimoniale”.

    In sintesi: Acerbi ha detto qualcosa a Juan Jesus, ma l’ha sentito solo Juan Jesus. Che forse ha sentito male, equivocato o esagerato. Sicuramente ha sentito solo lui, perchè mancano le testimonianze sia dei giocatori in campo sia nelle tracce audio del microfono dell’arbitro, registrato in sala Var. E proprio nell’audio del direttore di gara si sente invece il brasiliano del Napoli che acconsente alla ripresa del gioco. In pratica, il Giudice Sportivo fa intendere che Juan Jesus non ha esercitato il diritto di interrompere la partita. Ma la domanda è lecita: cosa sarebbe accaduto se invece avesse chiesto lo stop di Inter-Napoli?

    È bene chiarire che la sentenza va rispettata e considerata giusta, come tutte le sentenze. Ma è opportuno avvisare che con questa sentenza Juan Jesus diventa un superficialotto ingenuo che si fa del male da solo, chiedendo lui stesso di risolvere l’offesa in campo con le scuse, senza chiedere l’interruzione della gara. Il Giudice Sportivo amplia l’assoluzione di Acerbi spiegando che “il contenuto gravemente discriminatorio è confinato alle parole del soggetto offeso, senza alcun ulteriore supporto probatorio e indiziario esterno, diretto e indiretto, anche di tipo testimoniale”. In pratica Juan Jesus magari non è un bugiardo, ma ha sentito solo lui. Non ci testimoni, nè supporti audio o video.

    La sentenza è storica: l’assoluzione di Acerbi crea un precedente enorme. Da oggi in poi, chiunque denuncerà una qualsiasi offesa dovrà premurarsi di averne le prove, possibilmente anche quelle audio e video. Ma così la giustizia sportiva si trasferisce nella logica giuridica della giustizia ordinaria. Ecco perchè Acerbi assolto fa storia. E la sua assoluzione equivale a una condanna per Juan Jesus.
     

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