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  • Genoa-Chievo:|Kucka-Hetemaj, duello fra 'cattivi'

    Genoa-Chievo:|Kucka-Hetemaj, duello fra 'cattivi'

     

    Technicolor dopo il periodo buio. «Con l’Atalanta abbiamo dato segnali di crescita. Possiamo e dobbiamo migliorare ancora, a partire dalle soluzioni offensive». Del Neri dipinge il futuro del Genoa, che oggi al Ferraris ritrova i colori della Nord, striscioni e bandiere come ai vecchi tempi. Mentre al Signorini sui colori è basata parte della rifinitura, esercitazioni per migliorare la reattività di testa e gambe, brillantezza da abbinare alla tecnica. Il tecnhicolor.
     
    «Ci siamo preparati bene per la partita con il Chievo», dice Juraj Kucka. «Con la vittoria di Bergamo ci siamo messi alle spalle un periodo nero, ma resta l’emergenza sia per la classifica che per le assenze di tanti giocatori». Situazione non rosea, ma al Grifone serve battere un altro colpo in risalita. «Non dobbiamo fare l’errore di scoprirci e di avere fretta, perché sappiamo quanto il Chievo sia abile a partire in contropiede. Non importa giocare un buon calcio, contano i tre punti e basta». Sfida tosta, fatta di incroci feroci a centrocampo. A farsi viola, ci sono due “specialisti”: lo stesso slovacco ed Hetemaj, finora sul podio dei giocatori più fallosi del campionato dietro a Taider del Bologna (39 irregolarità del capolista, 37 del rossoblù e 36 del finlandese). Certezza di sostanza in mediana, Kucka. E Del Neri, nonostante le sette assenze (squalificati Moretti e Borriello, infortunati Jorquera, Ferronetti, Anselmo, Antonelli e Piscitella), insegue certezze tattiche. «Una squadra che abbia equilibrio». Quello trovato a Bergamo con il 4-1-4-1, il modulo che l’allenatore intende riproporre. Così l’idea forte alla vigilia è mantenere Vargas alto a sinistra («Spero che abbia i 90’, che renda fisicamente perché ci può dare molto») e risolvere l’enigma del terzino sinistro con lo spostamento di Sampirisi, mentre Canini andrebbe a destra. Per allontanare il buio e vivere un’altra giornata color.
     
    Dopo il test a porte chiuse di venerdì, anche ieri Sampirisi è stato provato sulla mancina. Dove si era abituato a giocare nelle giovanili del Milan e più volte è stato impiegato nella Primavera del Genoa. Del Neri sul rebus del terzino comincia così: «L’adattamento di qualche centrale sulla fascia c’è sempre stato. Ma non è l’unica idea». Canini. Però l’adattamento dovrebbe essere a destra, più a suo agio. E Sampirisi a sinistra. Il tecnico concede: «Può essere come no, non ho deciso. Ma può starci». E permette, rispetto all’arretramento di Vargas (per 4-3-2-1 con dentro Seymour), di mantenere gli equilibri individuati nel 4-1-4-1. «Un domani si potrà anche lavorare con il 4-2-4 senza problemi, ora non credo. Ma possiamo avere molto dai centrocampisti che si inseriscono, come Bertolacci».
     
    L’ex Roma dovrà essere primo supporto, insieme a Jankovic e Vargas, a Immobile. Centravanti che ama più andare in profondità, meno riferimento spalle alla porta come Borriello. Cambiano alcune dinamiche, le spiega Del Neri. «I tempi di salire, bisogna stare più alti. A Ciro piace di più andare negli spazi verso la porta, ma sa anche tenere palla. Deve fare l’uno e l’altro. E contro il Napoli il nostro atteggiamento era stato significativo. Senza Moretti e Borriello ci manca anche esperienza, Immobile ha più dinamismo. Chi esperienza chi esuberanza fisica, ognuno deve portare il suo mattoncino». Il suo colore.
     
    Il Genoa non vuol rivedere nero. Bovo non vuol rivedere nero, come nel derby. Nel 4-1-4-1 torna al centro della difesa e Del Neri taglia corto: «I giocatori sono professionisti e devono saper gestire i momenti, sanno dove sbagliano. Non voleva certo fare quell’autogol. Deve riprendere il cammino senza paura».
     
    Nell’emergenza, trovare risorse nuove. I convocati sono 20, sempre con 4 portieri. E alcuni uomini ancora non ancora al meglio ma pronti a sacrificarsi: «Rossi ha bisogno di lavorare, sono tre mesi che è fermo. Ma spero che abbia qualche minuto in più, se necessario. A Bergamo ha fatto anche il terzino sinistro, sebbene non sia al meglio e non sia la sua posizione. Per voglia di fare e aiutare, è un simbolo». Rossoblù.

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