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  • Genoa e Samp: presidenti coraggiosi

    Genoa e Samp: presidenti coraggiosi

    • Matteo Oneto

    Sono bastati poco più di dieci giorni per ribaltare il mondo del calcio genovese, in questo brevissimo lasso di tempo sono arrivate le due decisioni più difficili e rischiose da quando Garrone e Preziosi sono alla guida di Sampdoria e Genoa.

    I tifosi si confrontano su due questioni che mai avrebbero pensato di dover affrontare: la rottura con Cassano e il licenziamento di Gasperini. Tutti si dividono, ognuno ha una sua idea, si formano i due fronti rossoblucerchiati: pro e contro i padroni delle proprie squadre del cuore.

    Il popolo blucerchiato sta con Garrone, almeno la maggior parte di esso, troppo alto il tradimento verso chi lo ha sempre considerato quasi come un figlio, i tifosi capiscono e si schierano con Duccio. Alcuni vorrebbero rivedere Cassano in campo ma il perdono non arriverà, o almeno per ora sembra molto molto molto lontano.


    La risposta del tifo rossoblu verso il gesto di Preziosi è di ben altro tipo, nessuna contestazione ovviamente, ma tanta amarezza perché Gasperini rimarrà per sempre nei cuori di tutti. Non solo perché, dati alla mano, è il più longevo tecnico della storia rossoblu, ma perché ha saputo far risorgere il Grifone dalla Serie B, riportandolo dopo solo due anni di A a viaggiare per l’Europa.

    Due decisioni istintive, sofferte, non ragionate o forse nel caso di Preziosi troppo ragionate. Due atti di coraggio a cui ora dovranno seguire i fatti. Il futuro in casa rossoblucerchiata sarà molto diverso da oggi in poi.

    Senza Cassano la squadra di Di Carlo dovrà fare a meno di un grande talento mentre la dirigenza a Gennaio dovrà esser in grado di dare credibilità alla sua scelta sostituendo Fantantonio con qualcuno all’altezza.

    Enrico Preziosi dovrà dimostrare che la scelta di Ballardini è stata quella giusta, avendo la grande forza di non tornare sui propri passi alla prima difficoltà essendo Gasperini ancora sotto contratto.

    Sarà tutto molto diverso, i tifosi si dividono ma credono fermamente nelle capacità dei propri presidenti capaci in pochi anni di far tornare le società genovesi nell’elite del calcio italiano.
     


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