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  • Genoa, la follia di Perin e quei precedenti pericolosi

    Genoa, la follia di Perin e quei precedenti pericolosi

    • Marco Tripodi
    L'evitabilissima espulsione rimediata ieri sera nel finale di Genoa-Palermo da Mattia Perin ha attirato sul portiere rossoblu un mare di critiche.

    La colpa che viene attribuita al numero 1 del Grifone è soprattutto quella di essersi lasciato trascinare dall'eccessivo nervosismo in maniera del tutto gratuita oltre che dannosa per la sua squadra. La spinta rifilata al palermitano Nestorovski, reo di non volersi allontanare dalla palla rallentando la ripresa del gioco, di per sè non è un atto poi così grave. Nel gesto di Perin non c'è violenza, solo frustrazione per come si stavano mettendo le cose in campo. Però l'inevitabile espulsione che ne è scaturita rischia di costare molto cara ad un Grifone già alle prese con diverse defezioni, vista la certa squalifica in cui incorrerà l'estremo difensore laziale. Non certo un atto da ammirare per uno degli idoli della Gradinata Nord.
    Del resto il suo stesso allenatore, Ivan Juric, a fine gara ha detto esplicitamente che "Mattia ha fatto una cavolata" anticipando anche che la società lo punirà per questo.

    Ma l'edizione online della Gazzetta dello Sport ricorda come il talentuoso portiere non sia nuovi a compiere atti poco edificanti, soprattutto fuori dal campo. Il più recente, e anche il più deprecabile, risale al maggio scorso quando l'estremo difensore pontino, nel rispondere ad un'offesa ricevuta via Facebook da un tifoso del Frosinone, di fatto elogiò gli stupri commessi ai danni delle donne ciociare dai soldati durante la seconda guerra mondiale. Affermazione poi ritirata da Perin, ma a danno ormai avvenuto.

    Sempre la pagina web della 'rosa' ricorda come nel novembre 2014 lo stesso Perin venne pizzicato ad Arenzano alla guida della sua auto con un tasso alcolico oltre il limite, incappando nel ritiro immediato della patente per tre mesi. Pena che avrebbe dovuto scontare ad inizio 2016, ma proprio in quel periodo il portiere di Latina fu beccato nuovamente dalla Polizia al volante del suo bolide, nonostante non potesse guidare. A nulla gli valse la giustificazione riportata sul verbale degli agenti: "Non sapevo come tornare a casa". Perin fu ancora una volta multato e la sospensione del permesso di guida gli venne ulteriormente allungata.
     

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