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  • Jacobelli: Roma, Juve e Napoli per lo scudetto. Da De Marco a Calvarese: Fiorentina scandalosamente massacrata

    Jacobelli: Roma, Juve e Napoli per lo scudetto. Da De Marco a Calvarese: Fiorentina scandalosamente massacrata

    La Roma vola, ma Juve e Napoli non mollano. L'Inter frena, il Verona è un prodigio, la Fiorentina cade sotto i colpi di Calvarese, il Milan è senza capo né coda. In attesa di sapere se la capolista stabilirà il record assoluto di dieci vittorie consecutive, il campionato prende atto che la lotta per il titolo al momento è riservata a tre squadre, ma, ancora una volta, riesplode la questione arbitrale. 

    Andrea Della Valle, comprensiblmente fuori dalla grzia di Dio, è curioso di sapere che cosa dirà adesso Braschi, quello che, dopo Fiorentina-Cagliari (rigore negato ai viola, esplusioen di Pizarro per proteste, Montella scatenato contro De Marco), incrociando il tecnico dei toscani l'apostrofò dicendo: "Stendiamo un velo pietoso sul tuo comportamento". Stendiamo un velo pietoso?

    Proviamo a indovinare? Se si degnerà di parlare, Braschi dirà che si è trattato di un errore, come capita a tutti, ma che gli arbitri italiani sono i migliori del mondo. E, alla prima occasione propizia, Nicchi gli darà man forte ripetendo il ritornello che gli piace tanto: lasciateci lavorare, così non si autano gli arbitri, basta con queste polemiche.

    Basta un accidenti. Basta bisogna dirlo a Braschi e a Nicchi, agli arbitri tecnicamente mediocri che mandano in giro con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Con l'aggravante che, chi sbaglia ,non viene fermato, ma rimandato in campo.

    Da De Marco a Calvarese il passo è stato più breve di 45 giorni. Come se non fossero bastati gli errori che, nell'ultima stagione, hanno tarpato le ali ai toscani nella rincorsa al terzo posto (e dietro l'angolo c'è Milan-Fiorentina), in questa prima parte della stagione il copione si è ripetuto con implacabile danno.

    Della Valle, Andrea e Diego, devono farsi sentire. In Lega, in Federazione, spaccando i timpani ad Abete (lo stesso che la settimana scorsa,  dopo Real-Juve, diceva come gli obbrobri di Grafe avessero "riaccreditato gli arbitri italiani in Europa"); a Nicchi e a Braschi.

    Non è possibile che gli sforzi della società e della squadra rischino di andare in fumo in questo modo. E che il Palazzo non ricominci con le solite tiritere che hanno stufato. Non volete la moviola in campo? Dateci almeno arbitri all'altezza. Ciò che è successo ieri sera a Cuadrado è stato inaccettabile: non soltanto Calvarese gli ha negato il rigore, ma l'ha pure espulso. Così il colombiano salterà il Milan per squalifica. Ma si può? No che non si può.

    Come abbiamo già rimarcato sfogliando altri capitoli degli obbrobri, il Napoli non c'entra nulla con il disastro di Calvarese così come non c'entrano le altre squadre che, di volta in volta, beneficiano degli sfondoni arbitrali. Ma, a forza di giustificare, comprendere, minimizzare gli errori degli ufficiali di gara, la regolarità del campionato va a farsi benedire. E siamo solo alla decima giornata.

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

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