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    Juve: Conte lascia la parola al suo staff

    Come avvenuto anche in occasione dei due precedenti Scudetti, Antonio Conte, tecnico della Juventus, ha lasciato oggi ai componenti del suo staff la parola in conferenza stampa, alla vigilia della gara con la Roma. Ecco le loro parole, riportate dal sito ufficiale bianconero:

    L'esordio al microfono è per il preparatore atletico Costantino Coratti, chiamato a rispondere ad una domanda della stampa cilena sulle condizioni di Vidal: «La Juventus è il club che paga Arturo e ha a cuore più di chiunque altro il suo stato di salute. L'operazione è andata bene e ora sosterrà la riabilitazione».
    La parola passa quindi a Paolo Bertelli, responsabile della preparazione atletica dei bianconeri, che spiega come la Juve, quest'anno, sia sempre riuscita ad andare al massimo, senza cali di rendimento: «Ogni anno non è mai uguale al precedente. Quest'anno avevamo una partita importante contro la Roma il 6 gennaio e ne abbiamo tenuto conto e inoltre in quel periodo non c'erano turni infrasettimanali».
    Deve averne beneficiato particolarmente Gigi Buffon, autore dell'ennesima strepitosa stagione di una carriera inimitabile: «Ancora una volta Gigi ci ha stupito - sottolinea il preparatore dei portieri Claudio Filippi - Si è allenato con dedizione particolare e ha avuto un rendimento molto alto anche quest'anno».
    Il primo artefice dello scudetto dei bianconeri, il leader indiscusso del gruppo è Antonio Conte e le parole dei tecnici Mauro Sandreani, Massimo Carrera e Angelo Alessio sono un doveroso e giusto omaggio all'allenatore bianconero.
    «Motivazione, preparazione, cura tattica, gestione dell'organico e dello staff – esordisce Sandreani- Un tecnico bravo deve avere tutte queste capacità. E ad Antonio non ne manca nessuna»
    «Quando giocavo non ho mai avuto un allenatore come lui – continua Carrera – ha riportato la Juve ai livelli che le competono e ora cercheremo di dare il massimo e ci concentreremo sulle ultime partite per inseguire il record di punti».
    «La bravura di Antonio sta nell'aver cambiato il suo sistema di gioco, il suo modo di intendere il calcio e adattarsi alle caratteristiche dei giocatori – conclude Alessio– Lui ha una costanza speciale nel preparare le partite, curando ogni dettaglio e infondendo sempre nuove motivazioni ai ragazzi»

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