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  • Juvemania vota Tielemans

    Juvemania vota Tielemans

    • Andrea Bosco
    LA MEMORIA DELLA SIGNORA - Mai fare uno sgarbo alle Vecchie Signore: hanno la memoria lunga e alla prima occasione ti restituiscono la cosa con gli interessi. Fossi nel Chievo, nel Frosinone, nella Roma, mi fischierebbero le orecchie. Ho escluso il Napoli, vittorioso sulla Juventus senza se e senza ma. E il Sassuolo con il quale, francamente, la Juventus giocò una gara indecente. Madama dunque firma la decima vittoria consecutiva, inaugura il nuovo stadio (bellissimo) dell'Udinese in una giornata che in Friuli ricorderanno a lungo. Senza Pogba, in panca, ma leggermente influenzato, ma con un buonissimo Asamoah (bentornato), con uno spietato Dybala (ancora due gol) con un Alex Sandro (rete fantastica di ..destro!) che ha spiegato il perché della sua alta valutazione. E con un onnipresente Khedira al secondo gol consecutivo. Allegri banchetta già nel primo tempo, poi nel secondo chiede alla squadra di amministrare il rotondo vantaggio (tra l'altro in superiorità numerica) senza sprecare energie in vista della Coppa Italia.

    SETTIMANA CAPITOLINA - Mercoledì la Juventus si immergerà nella sua settimana capitolina, prima con la Lazio e pochi giorni dopo con la Roma. In Coppa Italia giocheranno, presumibilmente, quelli che in Friuli non hanno visto il campo. Immagino Neto, Evra, Sturaro, Zaza, Hernanes, Cuadrado probabilmente ancora Morata, Padoin , Caceres. Non ancora Pereyra, Lemina e Barzagli appena usciti dall'infermeria. La rosa di cui dispone Allegri è ampia. Le rotazioni possibili, numerose. Madama supera in classifica l'Inter e si colloca – da sola - a due punti dal Napoli. Ora la curiosità è quella di vedere se il Napoli saprà reggere la pressione del primato. Sugli specchietti retrovisori, ormai, la sagoma  della Signora è nitida. I giri da inanellare sono ancora tanti. E la sensazione è che Madama non abbia ancora fatto “cantare“ tutti suoi cavalli. La sensazione è che il Napoli stia esprimendo il massimo delle sue possibilità. La Juve forse non ancora. Dybala è un'arma letale. Ma le potenzialità di Alex Sandro sono ancora tutte da esplorare. Al pari della “continuità“ di Khedira, se la Dea vorrà concedergli salute. Al netto delle statistiche, la squadra appare in crescita. Il gioco, pur non con la “bellezza“ evidente nel Napoli è tuttavia pragmatico: se mi passate l'accostamento, quasi tedesco. Fatto di umiltà (Mandzukic, Marchisio, Chiellini, Rugani, Bonucci, Lichsteiner) e di genialità (Dybala e Alex Sandro).

    BUFFON DISOCCUPATO - Quanto a Buffon: quasi disoccupato. Allegri ha detto che se ne infischia dei record. Ha ragione. Una gara alla volta. Le prossime sono contro Lazio e Roma. Dove i “Lupi“ hanno acquisito uno Spalletti in attesa di poter dare una spallata alla (finora) mediocre stagione. Roma uscita tra i fischi di un pubblico indispettito per il pareggio contro un Verona, disperato, ultimo in classifica, ma pure in grado di gustare  metà della torta. Tre-cinque-due. Si giocherà sempre così, magari con qualche - nel corso della stagione – adeguamento. Alex Sandro e Asamoah per la catena di sinistra. Esperimento interessante. All'incirca, simile a quello che mi sono permesso di suggerire (in caso di risultato positivo a Torino) ad Allegri per la notte in Baviera: Evra ed Alex Sandro. Forse persino più efficace: Asamoah basso, poi Pogba, poi il brasiliano per poter sfruttare la sua velocità. Ovviamente in un 4-3-3. Chissà: magari ci prendo. 
     
    NAPULE E' - Guida il Napoli. Con merito. Napoli che esalta e si esalta per la capacità mostruosa di Higuain di essere determinante. Higuain la cui eccellenza non ha confini, oggi probabilmente, il miglior centravanti del mondo. Napoli che rimonta sul Sassuolo, quasi senza soffrire. In una gara nella quale un Sassuolo (migliore dal punto di vista del gioco di quello vittorioso sulla Juventus) che alla fine si inchina alla voglia degli azzurri di essere protagonisti. Napoli–Sassuolo: un match che avrebbe meritato la presenza dei migliori. Così non è stato. Grazie a Doveri, l'arbitro con l'applausometro alla cintura e dai fatali abbagli. Magari sarebbe cambiato poco. Magari il Sassuolo sarebbe tornato a casa con qualche “pera“ in più nella bisaccia. Ma mi sarebbe piaciuto vedere un Sassuolo a ranghi completi: con Berardi e Cannavaro. Vale a dire con il suo uomo migliore in attacco e in regia e con l'uomo di maggiore esperienza in difesa. Così non è stato : anzi la Dea si è accanita su Di Francesco, privandolo - per infortunio - dopo pochi minuti di un altro uomo cardine: Missiroli. Napoli canta e canta intonata. Quindi stupiscono le parole di Sarri che ancora nega alla sua creatura velleità di scudetto.  Non stupisce invece la tiritera (ormai noiosa) di De Laurentis sul budget della Juventus. De Laurentiis, apra la borsa e si faccia uno stadio di proprietà. Accetti le  condizioni poste da granata e tedeschi per Maksimovic e Kramer. Si faccia un  progetto suo, invece di dispensare “saggezza“ con la postura  di un cardinale rinascimentale. Quanto al tuffatore Lijaic, su di lui e sulla sua simulazione, costata una surreale ammonizione a Cannavaro, non ho letto reprimende. Non ho letto di interrogazioni parlamentari presentate per far luce sul  “fattaccio “.  Ma soprattutto per il carpiato del serbo, non è scattata la prova televisiva e neppure la gogna mediatica che colpirono Krasic per una analoga simulazione a Bologna. Come mai? Ah, sì: quel tuffo regalò un rigore alla Juve. Tutta qua la differenza?  

    INTER “SMASCHERATA“ - In tre gare l'Inter ha dilapidato non solo un tesoretto in classifica, ma anche la credibilità che dalla critica le era stata assegnata.  Mancini, nonostante il sontuoso mercato estivo, ha evidenti difficoltà a inventare una squadra. Insomma, Inter smascherata. L'equivoco nasce a mio avviso dallo sperpero effettuato per Kondogbia. Un mediano che niente aggiunge al centrocampo neroazzurro dove il “pensatore” si chiama Medel. Con un regista (forse solo persino con quel Valdifiori che Sarri a Napoli ha rinnegato) l'Inter potrebbe avere altre geometrie. Nondimeno non mi accodo alla fila di quanti reputano l'Inter spacciata. Stare un poco defilata in classifica le gioverà. E i tanti successi per uno a zero  (criticatissimi) dicono in realtà poco: la Juve di Heriberto fece una annata ricca di 1-0 e di pareggi, riuscendo a trionfare alla fine su di un'Inter assai più forte ma giunta bollita alla finale di Champions. E pochi giorni dopo (a Mantova) nella decisiva partita scudetto. L'Inter - lo rammento – non ha impegni europei. E' una squadra fisica , che picchia (come testimoniano i sei ammoniti a Bergamo) ma è anche una squadra che con tutti i suoi limiti potrà godere di una condizione ottimale mirata al solo campionato. Darla per morta a gennaio, significa non conoscere Mancini.   

    C'E' UN MISTER X? - Solitamente è Adriano Galliani ad annunciare in arrivo al Milan misteriosi mister X. Ho l'impressione che Marotta abbia preso la stessa strada del dirigente del Milan. Fossi Beppe Marotta, sarei vigile su due nomi: Pavoletti e Diawara, eccellenti anche in questa giornata. Passano i giorni ma il mercato della Juventus resta misteriosissimo. Una valanga di nomi accostati alla Signora, ma in realtà le cose fatte (e non sono poche) sono tutte state fatte in proiezione futura. Da Berardi, già definito (per 18 milioni a giugno) a Mandragora bianconero in estate. Un futuro che si spinge oltre: Sensi, Trotta, Rogerio (in collaborazione col Sassuolo), per non parlare di alcuni giovani buoni per la Primavera di Grosso. Ma sul fronte della prima squadra (sia in uscita che in entrata) tutto tace. Si dice e si scrive che la penalizzazione inflitta a Real Madrid e Atletico Madrid, potrebbe far cambiare rapidamente gli scenari. Ma io non credo. Difficilmente una società fa investimenti importanti a gennaio. Quindi mi sembrano eccessive le preoccupazioni dei tifosi riguardo a Morata e a Pogba. La verità è che la Juve sta svuotando l'infermeria. Svuotandola avrà a disposizione alternative importanti. Considerato che, oggi, la Juventus non è più la squadra balbettante di inizio stagione. Chi entra nelle rotazioni, viene in qualche modo “accompagnato“ dalla stabilità dei compagni. 

    SE ESCE CACERES CHI ENTRA? - L'unico nome sul quale la Juventus dovrà decidere alla svelta è quello di Caceres. Se non lo cede entro la finestra di gennaio lo perde a giugno a zero. Per carità l'ammortamento è stato da tempo fatto. Ma venderlo a gennaio significherebbe incassare qualche euro. Attenzione : se esce l'uruguagio, servirà un sostituto. Chi? Al momento nebbia fitta. Da Vinovo non arriva una sillaba.
    Misteriosa a tal punto, Madama (come mai nell'era Agnelli era stata) da farmi ritenere o che la Juve resterà come sta. Oppure che Marotta stia confezionando un colpo a sorpresa. Un nome mai preso in esame finora. Non Gundogan, per il quale la trattativa invece che procedere, mi pare stia perdendo giornalmente colpi. Non Bernardo Silva, nome buono per giugno. 

    UN SIMIL GUNDOGAN? - La Juve reputa che per migliorarsi serva un grande giocatore con le caratteristiche di Gundogan. Nel mondo quali altri giocatori hanno le caratteristiche del turco-tedesco ? E soprattutto quali possono essere oggetto di una reale trattativa? Forse solo il ragazzino dell'Anderlecht sogno dei lettori di Juvemania.  Già: Tielemans. E se fosse proprio lui?  

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