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  • Milan, da Donnarumma alla promessa per Bacca: cambierà il piano rinnovi

    Milan, da Donnarumma alla promessa per Bacca: cambierà il piano rinnovi

    • Fabrizio Romano
    Il tempo stringe. E l'ora del closing per la cordata cinese che aspetta di rilevare il Milan si sta avvicinando, con le strategie che procedono ormai da agosto inoltrato grazie al lavoro di Fassone e Mirabelli (non casuale il blitz per allacciare i rapporti a Chelsea-Leicester). Ma dalla scorsa estate, i cinesi come da contratto preliminare hanno voce in capitolo nelle scelte dell'attuale società, da concordare tra le parti com'è stato per gli acquisti e come sarà per i rinnovi. Ecco perché qualcosa potrebbe cambiare, visto che la prossima proprietà così come l'area tecnica che verrà vogliono un piano preciso sul tetto ingaggi

    (ENGLISH VERSION)

    DA DONNARUMMA A JACK - Come comprensibile, insomma, la nuova gestione porterà un piano ad hoc per i singoli contratti. Pur sapendo benissimo quali sono le priorità: andrà blindato Gigio Donnarumma, con una discreta fretta, così da porre fine ai tanti rumors che si rincorrono. Ma andrà convinto Raiola soprattutto sulla bontà del progetto, non un dettaglio da poco. Lo stesso per Bonaventura, Niang e Suso, tutti discorsi già avviati da riprendere con cifre che però sarà il nuovo corso a stabilire. Insomma, niente promesse faraoniche ma un ritocco pensato per chi lo merita, così da migliorare i singoli contratti. Questi quattro nomi avranno la priorità; le eccezioni rispetto all'attuale tetto da 3,5 milioni andranno meritate sul campo o in caso di grossi acquisti.

    LA PROMESSA PER BACCA - Il simbolo di una strategia per i rinnovi che cambierà e passerà in mano al nuovo Milan dal momento del closing è anche Carlos Bacca. Da tempo si parla di nuovo contratto, una promessa verbale fatta da tempo dopo il mancato passaggio al West Ham e l'ottima risposta sul campo del colombiano. Ma visti gli attuali 3,5 milioni di stipendio che guadagna Bacca, 30enne, il Milan cinese ridiscuterà volentieri la durata dell'accordo ma senza eccessive spese sull'ingaggio. Ecco perché i presupposti potrebbero cambiare, naturalmente in vista di giugno e non già per gennaio. Tutti dovranno sedersi nuovamente al tavolo, avere nuovi interlocutori, riprendere discorsi già avviati o partire da zero nei casi specifici. Il Milan che verrà è anche questo.

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