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  • Milanmania: centrocampo inadeguato, Montella merita un rinforzo a gennaio

    Milanmania: centrocampo inadeguato, Montella merita un rinforzo a gennaio

    • Luca Serafini
    Se a qualcuno non era mai capitato prima di vederlo giocare in questa stagione e ha seguito Palermo-Milan, ha avuto una perfetta sintesi dei primi mesi di lavoro di Montella sulla panchina rossonera, nonché di tutti i pregi e i difetti di questa squadra. E' partita bene, ha preso in mano il gioco, è andata in vantaggio, piano piano ha perso campo soffrendo troppo contro la penultima in classifica, ha subìto il pari non accorgendosi che sarebbe bastato schiacciare sull'acceleratore per fare del portiere avversario il migliore in campo e comunque chiuderla per tempo. Alla fine ha vinto ed è terzo perché sfrutta una maggiore organizzazione e convinzione (nonostante una personalità ancora labile) e gli episodi favorevoli. 

    Questo in sintesi estrema. Al dettaglio la difesa è cresciuta davanti a Donnarumma e intorno al redivivo Paletta dando coraggio e continuità a Romagnoli, i terzini spingono il doppio rispetto al recente passato, in attacco vi sono più soluzioni di gioco grazie a Suso, ma quando non segna Bacca resta un peso. Adesso Lapadula può seriamente insidiarne la titolarità non solo e non tanto per la fame, per la maggiore partecipazione al gioco, ma anche perché ha cominciato a segnare e lo ha fatto con un numero dei molti di cui dispone. 

    Il vero nodo è comunque il centrocampo, che resta profondamente inadeguato. In assenza di Niang, Bonaventura è stato avanzato in prima linea dando spazio a Pasalic, evidentemente fuori condizione come Sosa che continua a sedere in panchina. Kucka si esalta in alcune frazioni gladiatorie, ma resta molto limitato nella costruzione così come - al momento - lo stesso Locatelli che si batte contro l'uomo, ma non va oltre il passaggio laterale in fase di costruzione. I primi due cambi di Palermo sono stati proprio Pasalic e Kucka, con Poli e Mati perché appunto Sosa non dà alcun affidamento. Ci ripetiamo nuovamente, esercizio vecchio di 3 anni: serve almeno un centrocampista di qualità e quantità, di rendimento, perché quello resta il punto debole del Milan. Già una buona intuizione a gennaio potrebbe consentire di difendere fino a maggio la sorprendente posizione in classifica, che premia l'ottimo lavoro fatto dall'allenatore con un materiale a disposizione che non sembrava potergliene dare la possibilità. 
     

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