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  • Napoli, la promessa di Milik è mantenuta

    Napoli, la promessa di Milik è mantenuta

    • Giovanni Scotto

    Ogni promessa è debito, è l’incipit banale. Chiamamolo, semmai, uno sfizio. La voglia di centrare un obiettivo, di mantenere ciò che è stato detto. “Milik in campo a gennaio”, si era detto dopo l’infortunio dello scorso ottobre. Da quattro a sei mesi di stop si leggeva dopo i primi report. Invece dopo l’operazione del 9 ottobre una pioggia d’ottimismo: “Torna in 100 giorni”. Prima il messaggio sussurrato, poi dichiarato apertamente.

    CENTO GIORNI - Ottimismo che si è incrociato con la cautela del calciatore: “rientro in Primavera”. Frasi che spiazzarono un po’ i tifosi, ma che erano il risultato di una cautela e di un eccesso di prudenza che poi non ha trovato riscontro nei fatti. Perché Milik ha ricevuto l’ok definitivo del medico che lo ha operato lo scorso 12 gennaio. Guarigione definitiva, e da allora si è messo a disposizione di Sarri. Un approccio prudente, ma costante. E tornare in tempo per la fine del mese sarebbe la promessa mantenuta e una grande soddisfazione per lo staff medico azzurro. Per domenica, infatti, l’allenatore si ripropone di convocare e mandare in panchina anche Arkadiusz Milik. Dopo la visita a Villa Stuart dell’altra settimana in cui il professor Mariani aveva ratificato la sua definitiva guarigione sul piano clinico, il polacco ha spinto fortemente sull'acceleratore per ritrovare una buona forma fisica ed i progressi fatti in pochi giorni hanno stupito tutti, dall'allenatore, al preparatore atletico, allo staff medico. Insomma Milik, a quattro mesi esatti dalla rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, subita durante una partita della sua Nazionale, è pronto a scendere nuovamente in campo ed a riprendere il discorso interrotto sul più bello quando, fra campionato e coppa, aveva messo a segno ben sette gol.

    IL RITORNO - Il suo reinserimento sul terreno di gioco dovrà essere progressivo. Ma se le cose dovessero mettersi bene contro il Palermo, è possibile che nella fase finale della partita, Sarri riservi qualche minuto di presenza all’attaccante, quanto meno perché possa ritornare a respirare l’aria della partita vera. Prima dell’infortunio Milik ha giocato sette partite in Serie A segnando 4 gol, mentre in Champions League le reti sono state tre siglate in due presenze. In Europa anche un assist. In media un gol ogni 85 minuti, uno a partita, e poi lo stop dopo appena nove gare in maglia azzurra. Sufficienti, comunque, a conquistarsi la simpatia dei tifosi del Napoli che lo hanno subito fatto diventare un beniamino.

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