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  • Palermo, Budan:| La cura è nei gol

    Palermo, Budan:| La cura è nei gol

    • D.V.

    Quel pallonetto calibrato che si è andato a spegnere alle spalle di Pavarini sembrava fosse guidato dall'alto. Igor Budan dopo il gol ha guardato in cielo. Il pensiero è andato alla sua piccola Amber, ed è rimasto vivo anche quando veniva sopraffatto dai compagni e dagli spalti si era levato l'applauso di un intero stadio in segno di abbraccio virtuale.

    Il dolore di Budan per qualche minuto ha ristabilito un contatto forte tra la gente e il Palermo. Perché la tragedia che ha colpito il gigante croato ha lasciato il segno nei palermitani. Il presidente Zamparini a fine gara è corso negli spogliatoi per abbracciare il giocatore che da oltre dieci anni ha adottato come un figlio. 'Ho abbracciato Igor, è stato bellissimo vedere lo stadio che esultava per il suo gol - ha detto il patron rosanero -. Il suo dolore forse non finirà mai, ma noi gli siamo vicini, è stata Amber a farlo segnare'.

    Di sicuro quella di Budan è stata l'immagine più bella, il corollario migliore a una serata già entusiasmante per la vittoria sul Parma. Igor ha deciso di lottare contro il dolore continuando a giocare, perché perdere una figlia a soli due anni è qualcosa che ti segna per tutta la vita. Lui ha scelto di non farsi sopraffare, di combattere, diventando, così, inconsapevolmente, l'emblema del Palermo di Sannino: una squadra che lotta sino allo stremo senza mollare.

    E forse avere incontrato un allenatore che ha sempre voglia di combattere per Budan si è rivelata la migliore terapia possibile per uscire dall'oblio. Il gol è già medicina importante per ogni attaccante, nel suo caso aver fatto centro alla prima vera partita davanti ai propri tifosi può diventare una base solida sulla quale ricostruire il graduale ritorno a una vita quasi normale fatta di serenità e di altri gol importanti.

    (La Gazzetta dello Sport - Edizione Sicilia)

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