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  • Pescara, Cosic: 'Savic il difensore piu’ forte della Serie A'

    Pescara, Cosic: 'Savic il difensore piu’ forte della Serie A'

    • L.C.
    In Serbia lo chiamano il nuovo Vidic, ma finora ha avuto poca fortuna. Dicono che sia più forte del suo connazionale Matija Nastasic, però lui gioca nel Manchester City, mentre Uros Cosic solo quest’anno ha trovato la giusta continuità nel Pescara. Il difensore serbo, che tra due settimane spegnerà le 22 candeline, è pronto per recitare un ruolo da protagonista , dopo due stagioni in chiaroscuro. Nel 2010 un certo Alex Ferguson fece di tutto per portarlo allo United, ma alla fine, Cosic, rimase nel ricco Cska Mosca. La sua esplosione, però, non è mai arrivata. Il Delfino punta molto sul giovane difensore serbo, che l’anno scorso è stato riscattato per 900mila euro dal Cska Mosca. «Nei due anni passati sono stato molto discontinuo, ma non solo per colpa degli infortuni», ha raccontato Cosic al quotidiano Il Centro, «ultimamente nella mia testa è cambiato qualcosa. - Sono maturato», continua il ragazzino cresciuto nella Stella Rossa di Belgrado. «Ho cambiato atteggiamento. Prima mi impegnavo poco negli allenamenti e durante la partita non riuscivo ad esprimermi al meglio. Invece, adesso, sto cercando sempre di andare al massimo e questo cambio d'atteggiamento lo devo a Baroni. Lui ha creduto tanto in me». In Serbia parlano molto bene di lui, ma negli ultimi tempi il suo valore di mercato è crollato. «Se si parla tanto di Nastasic e non di me è solo per colpa mia, non della sfortuna». Con l’italiano se la cava bene ed è stato lui ad insegnarlo a Zuparic. «Dario è mio amico anche fuori dal campo. Siamo sempre insieme. Viene con me anche a pesca, ma ultimamente cerco di non portarlo più perché l’ultima volta ha fatto cadere le canne da pesca in acqua e ho dovuto ricomprarle», ride Cosic, che si intende alla grande con Zuparic anche nel rettangolo verde. «Si, è vero. In difesa mi trovo meglio con Dario. L'intesa è perfetta, anche perché parliamo la stessa lingua e siamo amici fuori dal campo». Nei due anni nel Pescara non ha mai brillato. «Quest'anno si può fare bene. La serie B è più difficile da giocare rispetto alla A. Sinceramente mi sento un giocatore da serie A e spero di tornarci già quest'anno con la maglia biancazzurra». Sei allenatori in tre stagioni non sono pochi: «Sei allenatori in due anni sono parecchi e spero tanto che il Pescara non ne cambi più. Con chi sono stato bene? Con Stroppa, ma anche Baroni mi piace tanto». La miglior partita da quando è a Pescara? «Quella con la Roma all'Adriatico», risponde e poi racconta perché non è andato in Nazionale nell’ultimo giro di convocazioni, anche se la Serbia under 21 è fuori dal discorso qualificazioni per l’Europeo. «Ho chiesto io alla federazione di non essere convocato. Preferisco giocare con la mia squadra di club, piuttosto che andare in Nazionale in questo momento». La sua ultima apparizione non è stata fortunata, visto che è stato espulso contro l’Italia, proprio allo stadio Adriatico, con tanto di battibecco finale con il dirigente federale Vincenzo Marinelli. «Mi è dispiaciuto per l'espulsione», dice, «a fine a gara mi sono anche beccato con Vincenzo Marinelli. Ero teso e sono volate parole grosse, ma alla fine ci siamo chiariti». Pescara gli piace e la sente già casa sua. «Si vive bene», racconta. «Rispetto a Belgrado è completamente diversa. È una città piccola, a misura d'uomo, ma si respira calcio in maniera giusta. A Belgrado se perdi un derby con il Partizan non puoi uscire di casa...». Il giovane Cosic un giorno vorrebbe tornare a vestire la maglia della Stella Rossa. «Tifo per la Stella Rossa e un giorno mi piacerebbe tornarci a giocare. Ho fatto il debutto con quella maglia in Europa League contro il Rennes, davanti a 60mila persone. Emozione unica. Il difensore più forte in Italia? Savic della Fiorentina, mentre quelli che mi hanno messo in difficoltà sono stati Borriello e Gilardino».

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