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  • Pescaramania: Oddo più

    Pescaramania: Oddo più

    • Valerio De Carolis

    Procede ad alti ritmi il ritiro del Pescara. La truppa di Massimo Oddo, confinata nel piccolo borgo abruzzese di Palena nella provincia di Chieti di poco meno di 1.500 anime, effettua continui test per la preparazione precampionato. Già dai primi giorni ciò che ha colpito i tifosi presenti è l’unione del gruppo. Ogni lavoro voluto dallo staff tecnico biancazzurro, viene svolto dai giocatori con concentrazione, determinazione e voglia di essere protagonisti. La bravura di Massimo Oddo non è solo di natura tecnico-tattica ma è anche bravo da un punto di vista psicologico. È in grado di far uscire da ogni calciatore tutto il meglio, portandoli non solo a migliorare le singole prestazione ma anche a farli sacrificare per il bene della squadra. Chi approda in biancazzurro viene immediatamente a conoscenza delle necessità dell’allenatore e quindi accetta, di buon grado, le volontà del tecnico.


    Questo è un aspetto importantissimo per una squadra che dovrà lottare con il coltello tra i denti per raggiungere la salvezza. Permanenza in serie A che manca dalla stagione 1987-1988 quando gli adriatici acciuffarono il dodicesimo posto in classifica, garantendosi il pass per restare un altro anno nel massimo campionato italiano. Quel Pescara lo allenava Giovanni Galeone, profeta biancazzurro da molti addetti ai lavori accostato proprio al giovane Oddo. Non me ne voglia Galeone, per il quale ho una stima immensa, ma Oddo a soli 40 anni ha dimostrato di avere una marcia in più. Idee da subito chiare, che lo porteranno a sedersi su panchine prestigiosissime. Oddo è la guida, il faro e la luce di speranza per tutto il popolo dannunziano.

    Girando per le vie di Pescara, la voce è unanime: "Fino a quando ci sarà Massimo Oddo in panchina possiamo stare tranquilli". Poche parole che, però, rendono chiaro il concetto. L’allenatore pescarese ha da subito catturato il cuore dei tifosi, offrendo un calcio dedito all’attacco, schiettezza e quel pizzico di follia che non ci sta mai male. Il trainer abruzzese ha detto, prima della partenza per Palena, che la squadra ha buone opportunità di salvarsi. Non importa quale sarà l’avversario ma gli undici che scenderanno in campo cercheranno sempre di imporre il proprio gioco.

    Nessun cambio di identità, avanti con pragmatismo, visto che lo zoccolo duro della promozione in serie A è rimasto in riva all’Adriatico. Le nuove pedine sono state scelte su misura per il gioco di Oddo e dovranno solo metabolizzare qualche concetto per calarsi immediatamente nella parte. Non ci resta che aspettare l’inizio del campionato. Le amichevoli estive non potranno mai dare certezze, il massimo torneo italiano è un’altra storia, dove il Pescara potrà scrivere dei capitoli importanti. 
     


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