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    Sampmania: Viviano e Silvestre, è la scelta giusta?

    Sampmania: Viviano e Silvestre, è la scelta giusta?

    • Lorenzo Montaldo
    Ha senso privarsi i 2 giocatori come Emiliano Viviano e Matias Silvestre? Questa domanda se la stanno ponendo praticamente tutti i tifosi della Sampdoria. Anche perché la notizia del probabile 'taglio' dei due calciatori è stata percepita realmente come un fulmine a ciel sereno. Forse la decisione di lasciar libero il centrale argentino è addirittura più inaspettata della possibile partenza del portierone blucerchiato. Viviano ha vissuto una stagione complicata, travagliata da infortuni e da qualche incertezza, anche se chi scrive ritiene che il rendimento dell'estremo difensore di Fiesole sia stato complessivamente positivo. Silvestre invece si è collocato costantemente tra i migliori della squadra di Giampaolo. Anzi, è stato l'elemento maggiormente incisivo dell'intera difesa. Ecco perché la notizia della sua eventuale rescissione ci ha lasciati un po' basiti. Per quale motivo si dovrebbe perdere un professionista non più giovanissimo, vero, ma integro fisicamente e soprattutto abile a dare sicurezze in una zona cruciale e nevralgica del campo? Silvestre guadagna tanto, ma da un suo addio la Samp non può monetizzare. L'ex difensore di Milan e Inter oltretutto è pure uno di quei leader silenziosi di cui il Doria, fragile e incapace di mantenere costanza di rendimento quando le motivazioni calano, ha tanto bisogno. Se le cose si complicano, se la bufera rischia di travolgere dei giovanotti alle prime armi con il campionato italiano, c'è bisogno di mestieranti di questo genere. Giocatori con alle spalle centinaia di partite in Serie A, gente a cui non tremano le gambe. 

    C'è anche un particolare assolutamente non secondario da considerare. Tenete a mente questo elenco: Romagnoli, Skriniar, oggi lo stesso Andersen. Sono tutti difensori giovani e molto forti, accomunati da un filo rosso condiviso: sono cresciuti di fianco a Silvestre, che ha fatto loro da chioccia e da parafulmine,  rintuzzando e sminuendo gli eventuali errori dovuti all'inesperienza. Se oggi i tre centrali sono cresciuti e sono diventati calciatori da top club, lo devono anche a quel maestro silenzioso, sempre concentrato e attento. Oltretutto Silvestre viene dipinto come un professionista esemplare: "Un mostro sacro", diceva Giampaolo soltanto pochi mesi fa elogiando le caratteristiche del numero 26. Il suo ex compagno al Catania Mascara invece lo descriveva così: "La sua professionalità è un esempio per tutti. E' uno che non sentirai mai nominare per qualcosa fuori dal campo e viceversa non affronterà mai un allenamento con l’intensità sbagliata". Per questo ci penserei due volte prima di perderlo.

    Discorso diverso per quanto riguarda Viviano. Come in tutto c'è una componente soggettiva. Forse dai miei Sampmania avrete capito che io stravedo per numero 2 blucerchiato, uno degli ultimi personaggi a cui il pubblico si è potuto affezionare. Per inciso, secondo me ce n'è un bisogno disperato di figure del genere. Dal punto di vista puramente tecnico invece tanti sottolineano alcuni limiti, in primis alcuni cali di concentrazione e una certa antipatia per le uscite alte in area di rigore. Qualche limite ovviamente ce l'ha anche Viviano, come tutti gli elementi in rosa nella Sampdoria. In caso contrario, si chiamerebbe Juventus e vincerebbe lo scudetto. Ritengo però che le sue qualità positive siano di gran lunga superiori ai difetti. Pensate che ci siano così tanti portieri in Serie A acquistabili dalla Sampdoria per budget e ambizioni capaci di incidere più di quanto abbia fatto Viviano? Onestamente non penso. E volutamente non sto citando l'anno in cui l'ex Arsenal ha tenuto a galla la Sampdoria, senza di lui chissà, forse la storia sarebbe stata ben diversa. Ma questo è un altro argomento. 

    C'è poi anche una componente economica di cui tenere conto: Viviano ha un ingaggio alto, ma non può portare nelle casse della Samp più di 2-3 milioni di euro. Prendiamo a raffronto ad esempio uno Skorupski, portiere accostato a Corte Lambruschini in questi giorni. E' reduce da una stagione in panchina con la Roma, e da un'unica eccellente annata con l'Empoli (in quella precedente, era stato positivo, ma ai livelli di una squadra progettata per salvarsi). Non voglio dire che Skorupski sia scarso, lungi da me, ma le cifre parlano per lui. La Roma vuole 10 milioni per il portiere, si può chiudere magari a qualcosa di meno ma l'ordine di grandezza è quello. Siamo proprio certi che in quanto ad affidabilità sia meglio di Viviano? Magari sì, magari no, certo è che chi di fatto ha disputato soltanto buona stagione in Serie A e nell'ultimo anno ha messo insieme soltanto 90 minuti in campionato e 90 in Coppa Italia qualche punto interrogativo lo presenta. Con Viviano invece sai esattamente cosa ti può garantire, e non vorrei ci trovassimo a rimpiangerlo. Lasciarlo andare comporterebbe un salto nel vuoto, e penso che in una squadra piena di quesiti e scommesse ci sia bisogno di qualche certezza in più. A partire da Viviano e Silvestre. Non sono sicuro che cambiare sia sempre la scelta giusta.

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