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  • Serie A: la flop 5 degli acquisti 2015-16

    Serie A: la flop 5 degli acquisti 2015-16

    • Pippo Russo
    Un flop è per sempre? Non proprio, ma di sicuro finché dura lascia il segno. È una legge del calcio, che vive anche di aspettative deluse e non a tutti concede delle prove d’appello. Ogni stagione calcistica presenta la sua lista delusioni da calciomercato, tanto più grandi quanto più elevate sono le aspettative e la cifra spesa. E dunque, passando rapidamente in rassegna i calciatori che sono approdati in un club di serie A durante l’estate, spiccano nomi che si guadagnano i primi cinque posti della lista non soltanto per il pessimo rapporto qualità-prezzo, ma anche per le peculiari vicende individuali che portano con sé. Ma a chi possiamo assegnare fin qui il top flop stagionale?

    Geoffrey Kondogbia – È una bella lotta tra Geoffrey Kondogbia e Edin Dzeko. E se si guarda soltanto ai costi non ci sarebbe nemmeno gara: vince Kondogbia per distacco. In estate le cifre sul suo acquisto sono si sono rincorse fino a raggiungere, secondo alcune fonti, l’irreale somma di 40 milioni. L’ultima e più credibile versione parla di 30 milioni come cifra fissa, più 5 di bonus condizionali. A ciò va aggiunto un contratto quinquennale da 4 milioni annui, arricchito anch’esso da bonus personali e di squadra. Dunque, 50 milioni sicuri più un tot che potrebbero scattare secondo evenienze. Una cifra così salata per pagare un centrocampista che non è un leader, non ha particolari qualità tattiche né grandi doti realizzative. Che quella per lui fosse una spesa eccessiva lo si intuiva da subito, in attesa che le prove del campo smentissero. Purtroppo per l’Inter la smentita non è arrivata.

    Edin Dzeko – Rispetto a un flop gigantesco dal punto di vista economico-finanziario come quello dell’interista, il caso di Edin Dzeko è di portata minore ma ugualmente rilevante. L’attaccante bosniaco costerà alla Roma 4 milioni per il prestito della stagione in corso, più 11 da versare a giugno al Manchester City per il riscatto, più 3 di bonus non precisati. Una cifra che è poco più della metà di quella impegnata dall’Inter per Kondogbia, cui fa da contraltare un contratto a cifre di poco superiori: quinquennale da 4,5 milioni a stagione. In totale sono 37,5 milioni sicuri di spesa, più bonus eventuali. Cifre alte, seppur non a livello del centrocampista francese dell’Inter. Ma la valutazione di un flop non è soltanto una questione contabile. C’è anche il carico di aspettative che una squadra e una tifoseria ripongono sul singolo. E nel caso di Dzeko le aspettative sono state enormi, e hanno portato a un’apertura di credito andata ben oltre la pazienza più granitica. Per colpe non soltanto sue, Dzeko è diventato l’emblema della stagione deludente della Roma, cioè della squadra che fin qui è mancata più di tutte all’appello. Proprio domenica scorsa l’attaccante ha segnato una doppietta contro il Palermo, dando un cenno di riscossa. Un buon segnale, a cui però bisognerà dare continuità. Anche perché il Palermo di questo periodo non è un test credibile, e perché prima della doppietta Dzeko ha sbagliato un gol che nemmeno il vecchio Egidio.

    Hernanes – Segnali di ripresa anche dallo juventino Hernanes. Li ha dati nel secondo tempo della gara di Champions contro il Bayern, con una prova finalmente d’alto livello. Fin qui, però, era stato l’acquisto più discusso dell’estate juventina, ridotto al rango di ripiego (e di minusvalenza per l’Inter) dallo stesso Marotta durante l’ultima assemblea degli azionisti. Un ripiego profumatamente pagato, vista l’età e il rendimento in nerazzurro: 11 milioni. I primi mesi in bianconero del brasiliano sono stati negativi, e hanno toccato il punto più basso con l’espulsione rimediata in Champions League sul campo del Borussia Mönchengladbach. A partire da quella sera il centrocampista brasiliano era finito parecchio in retrovia nelle gerarchie d’utilizzo stabilite da Allegri. La mezza partita contro il Bayern può essere una svolta personale, ma ancora molto andrà fatto per cancellare l’etichetta di flop bianconero stagionale.

    Mario Suarez – Si entra nel settore X Files. Il centrocampista ex Atletico Madrid è arrivato a Firenze in estate e è stato mandato via a gennaio destinazione Watford. La gente viola non si è quasi accorta del suo arrivo, né si è ben capito quale sia stata la sua valutazione. Giunto a parziale conguaglio del difensore Stefan Savic (a sua volta poco utilizzato dai Colchoneros), per il quale il club spagnolo ha versato 10 milioni in contanti, Suarez si vede assegnare un valore non inferiore ai 10 milioni. Secondo qualcuno sarebbero 15, ma siamo nel campo della numerologia. Di sicuro c’è che, appena arrivato, lo spagnolo ha guadagnato il secondo posto nella lista degli ingaggi in casa viola: 1,8 milioni contro i 2,4 del primatista Giuseppe Rossi. A gennaio sono stati mandati via entrambi, ma sarà soltanto una coincidenza.

    Ravel Morrison – Rispetto ai casi precedenti si tratta di un flop minore. Ma merita di essere menzionato come simbolo dei tanti fenomeni paranormali giunti dall’estero nel nostro campionato. Tesserato dalla Lazio a gennaio 2015, da svincolato e con prospettiva di giocare a partire dalla stagione 2015-16, Morrison ha impressionato soprattutto per la boria e le polemiche a getto continuo. Presentato come “talento fuori dall’ordinario”, ha svelato soltanto un’assoluta impossibilità di essere normale. A gennaio scorso, un anno dopo averlo portato a Formello, la Lazio ha provato a sbolognarlo. Figurarsi, chi se lo prende ‘sto cerino acceso? Con tanti saluti a Lotito.

    @pippoevai

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