Il tragico sabato del calcio italiano e la conseguente sospensione di tutti i campionati costringerà ad un vero e proprio tour de force le venti formazioni della serie A, che nel giro di due settimane scenderanno in campo ben cinque volte. Per il Siena questo vuol dire affrontare a Genova la terza trasferta consecutiva, e per di più uno scontro diretto che in questo momento può essere molto significativo. Di certo la sfida di domenica a Marassi è più delicata per i padroni di casa (anche se come al solito bisognerà guardare anche a cosa farà il Lecce), ma ciò non toglie che resti comunque un crocevia piuttosto decisivo in questo momento della stagione.

In ogni caso la Robur ci arriva in buone condizioni fisiche e mentali, con gran parte della lunga rosa a disposizione, e quindi con Sannino che potrà scegliere di volta in volta i migliori undici da mandare in campo facendo largo uso del turn over. La tanto criticata (ad inizio stagione, poi esaltata per quanto fatto vedere in Coppa Italia) rosa lunghissima sarà infatti decisiva per reggere una serie di partite ravvicinate, contro per giunta avversari di grande spessore. Dopo Genoa e Bologna sarà infatti la volta del Milan, ospite al 'Franchi' domenica 29 aprile, e della Lazio, nell'ultimo turno infrasettimanale previsto dal calendario per mercoledì 2 maggio. Infine a chiudere il ciclo terribile sarà la volta del Parma, penultimo avversario prima dell'epilogo finale al San Paolo, domenica 13 maggio.

Adesso però non serve guardare così lontano. La salvezza resta vicina ma non certo raggiunta, e occorrerà giocare ogni partita al massimo senza pensare alla successiva. Nel frattempo il Siena resta, suo malgrado, al centro di cronache che con il campo hanno poco a che fare. Sinceramente rimane difficile comprendere perché ogni qual volta venga fuori un problema simile a livello nazionale la piccola società di provincia bianconera funga da capro espiatorio (ovviamente in ottima compagnia). La speranza è quella che, come al solito, si risolva ancora tutto con tanto rumore per nulla.