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  • Spalletti: 'Potrei restare alla Roma. Il secondo posto sarebbe il massimo'

    Spalletti: 'Potrei restare alla Roma. Il secondo posto sarebbe il massimo'

    Luciano Spalletti, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia dell'impegno in casa del Pescara. Queste le sue dichiarazioni.

    "Come inizio si fanno i complimenti alla Primavera per la vittoria della Coppa Italia. E non è il primo trionfo. De Rossi ha fatto vedere il suo valore e le sue qualità. Naturalmente siamo vicini al dolore della famiglia di Michele Scarponi".

    SULLE CONDIZIONI DI EMERSON E DEL GRUPPO - "Emerson fa vedere di essere quasi guarito, deve fare degli allenamenti in maniera continuativa per tornare al top. Poi, per quanto riguarda la possibilità di allenarsi con tutta la squadra è un vantaggio, ti permette di toccare quei tasti con ritmi e scelte che assomigliano alla realtà. Allenarsi con 22 giocatori ti permette di lavorare sul concetto di squadra, è un valore in più. Abbiamo avuto una settimana piena, quando c'è tanto tempo bisogna saper alternare tra allenamento e recupero, abbiamo fatto un lavoro corretto. Avere più tempo è un beneficio per il lavoro".

    SULLE INSIDIE DELLA SFIDA DI PESCARA - "Sono molte, non esiste mai una squadra che parte male e finisce malissimo, si vedono dei momenti in cui l'andamento cambia notevolmente, vengono fatti risultati e prestazioni inaspettate, come è successo nelle ultime domeniche. E c'è una valutazione obiettiva degli avversari: il Pescara in generale è una buona squadra, ha passato buoni periodi pur senza fare risultato, come l'Empoli. Il Pescara ha diversi ex, Zeman ora ha anche cambiato qualcosa del suo modo di fare. Diciamo che tra le cose che aveva dato a vedere ha mantenuto il meglio e ha cercato di modificare quello che gli creava più difficoltà. Ricordiamoci dell'andata, abbiamo fatto una fatica enorme ma siamo stati bravi, abbiamo usato le migliori qualità dei nostri giocatori".

    SULLA CORSA AL SECONDO POSTO E I FATTORI CHE POSSONO DECIDERLA - "Gli elementi sono diversi, secondo me una squadra come la Roma deve contare sulle proprie qualità, su quello che sarà il premio a fine campionato. Poi lì faremo la pagella del nostro lavoro. L’obiettivo più importante durante la stagione è vedere che squadra sei diventato quando arrivi in fondo. Abbiamo la possibilità di finire bene, anche se vedendo il calendario il Napoli ha impegni più facili. Ma siamo una squadra forte, abbiamo la possibilità di fare la nostra corsa. Siamo arrivati quasi in fondo in campionato, abbiamo avuto difficoltà e abbiamo rallentato ma non siamo mai andati indietro. Vedremo cosa faremo in quest’ultimo pezzo di campionato, che è corto e importantissimo. Siamo nelle condizioni di poterci allenare bene e nel migliore dei modi, abbiamo una qualità importante e possiamo fare un risultato importante".

    SUI PROGETTI DELLA SOCIETA' E I DUBBI SUL FUTURO - "Con la società ho un contatto diretto e lavoro con tutto l’entusiasmo possibile. Il risultato finale determinerà molto, in queste partite possono cambiare le idee che si sono fatte degli altri. L’obiettivo è tenere duro fino in fondo, non darla vinta a nessuno, specie a chi ci ha detto “tanto non ce la farete”, “siete dei mediocri”, “è il momento dei processi”. Terremo duro, poi alla fine si traggono le condizioni finali. Fare male 3-4 partite di fila sarebbe una cosa nuova della Roma. Quando siamo partiti, abbiamo fatto anche dei discorsi su quello che siamo riusciti a costruire: questa squadra ha fatto vedere una linearità di prestazioni e risultati. Dobbiamo finire così, non dobbiamo abbassare la guardia di un centimetro e ci giocheremo una posizione importantissima. Abbiamo vinto 8 partite delle ultime 10, vogliamo andare avanti così. Poi in fondo ci si confronta. Se sarà questo il risultato, secondo me tutti abbiamo fatto il nostro dovere al massimo. Abbiamo messo dei contenuti importanti nel nostro tragitto, c’è la possibilità di lavorare in maniera importante anche in futuro".

    SULLA VAR - "Si, sono favorevole ed è chiaro che ci sono delle motivazioni. Diventa fondamentale tirare le conclusioni corrette, ma altre situazioni rimarranno dubbiose, non riusciremo ad esempio a valutare la forza dell'impatto in un'azione. Ma in generale sono favorevole, a volte si danno rigori per nessun contatto, dove il difensore non tocca l'attaccante. Sono cose brutte da accettare. Nelle situazioni 'mezze e mezze' qualche dubbio resterà, ma la percentuale sarà molto inferiore".

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