Sul bilancio Inter gravano i veti di Thohir: Suning ha le mani legate
Dopo la replica ufficiale dell'Inter all'articolo de Il Sole 24 Ore nel quale veniva messa in discussione la situazione debitoria del club e posta addirittura in dubbio la regolarità dell'iscrizione al campionato in corso, il sito Calcio e Finanza ha fatto chiarezza sulla situazione finanziaria del club nerazzurro.
IL NODO DEL BILANCIO - Si parte innanzittuto dal bilancio presentato dagli amministratori dell'Inter al 30 giugno 2017, quando il patrimonio netto registrava saldo positivo per 41,6 milioni di euro che, come previsto dall'articolo 2447 del Codice Civile, non richiedeva alcuna ricapitalizzazione da parte della controllante, contrariamente a quanto evidenziato dall'articolo di stampa in questione. Entrando nel dettaglio, si apprende inoltre come Suning abbia manifestato, nell'ultimo bilancio consolidato, l'impegno a garantire personalmente la continuità aziendale dell'Inter in vista della chiusura dell'esercizio al 30 giugno 2018. Eppure, ad oggi, da parte del colosso cinese azionista di maggioranza non ha mai provveduto alla ricapitalizzazione. Perchè?
THOHIR BLOCCA TUTTO - Per comprendere appieno l'intricata situazione societaria dell'Inter, bisogna rifarsi agli accordi stipulati tra Suning e il presidente, nonchè socio di minoranza, Erick Thohir, al quale spetta l'ultima parola in caso di necessità di aumenti di capitale. Il tycoon non ha mai dato il via libera, in quanto dovrebbe contribuire personalmente in relazione al 31,05 % delle quote in suo possesso o in alternativa rinunciare a parte di esse, perdendo così la possibilità di cedere la propria partecipazione a Suning a un valore consistente. Un dato da tenere in considerazione e che è alla base delle ripetute richieste di prestito da parte di Suning per finanziare la società. A conferma di ciò, dei 637,5 milioni di debiti complessivi che il gruppo Inter aveva al 30 giugno 2017, ben 221 milioni erano "debiti verso soci per finanziamenti".
IL NODO DEL BILANCIO - Si parte innanzittuto dal bilancio presentato dagli amministratori dell'Inter al 30 giugno 2017, quando il patrimonio netto registrava saldo positivo per 41,6 milioni di euro che, come previsto dall'articolo 2447 del Codice Civile, non richiedeva alcuna ricapitalizzazione da parte della controllante, contrariamente a quanto evidenziato dall'articolo di stampa in questione. Entrando nel dettaglio, si apprende inoltre come Suning abbia manifestato, nell'ultimo bilancio consolidato, l'impegno a garantire personalmente la continuità aziendale dell'Inter in vista della chiusura dell'esercizio al 30 giugno 2018. Eppure, ad oggi, da parte del colosso cinese azionista di maggioranza non ha mai provveduto alla ricapitalizzazione. Perchè?
THOHIR BLOCCA TUTTO - Per comprendere appieno l'intricata situazione societaria dell'Inter, bisogna rifarsi agli accordi stipulati tra Suning e il presidente, nonchè socio di minoranza, Erick Thohir, al quale spetta l'ultima parola in caso di necessità di aumenti di capitale. Il tycoon non ha mai dato il via libera, in quanto dovrebbe contribuire personalmente in relazione al 31,05 % delle quote in suo possesso o in alternativa rinunciare a parte di esse, perdendo così la possibilità di cedere la propria partecipazione a Suning a un valore consistente. Un dato da tenere in considerazione e che è alla base delle ripetute richieste di prestito da parte di Suning per finanziare la società. A conferma di ciò, dei 637,5 milioni di debiti complessivi che il gruppo Inter aveva al 30 giugno 2017, ben 221 milioni erano "debiti verso soci per finanziamenti".
